Italia e Cina: un “mare” di progetti che affondano nell’opera di padre Matteo Ricci
Italia e Cina ancora unite nel nome di padre Matteo Ricci (1552-1610), a 400 anni
dalla sua scomparsa. Il primo corridoio marittimo per le merci nel Mediterraneo, che
collegherà Genova a Tianjin, sarà infatti intitolato al gesuita ritenuto l'“Apostolo
della Cina”. In occasione della presentazione della piattaforma logistica avvenuta
ieri mattina, il viceministro italiano dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso, ha spiegato
i “benefici sul piano dell’occupazione nel sistema portuale ligure e per la crescita
dell’interscambio commerciale, in particolare per l’export”. L'iniziativa, ha detto
ancora alla Zenit il viceministro Urso, “consentirà all’Italia di effettuare il controllo
delle merci e servirà per la lotta alla contraffazione e alla concorrenza sleale”.
Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ha definito il progetto
– che partirà ufficialmente il 1° gennaio 2010 – “una idea originale e impegnativa”.
“Matteo Ricci è insieme a Marco Polo il personaggio italiano più conosciuto e apprezzato
– ha poi aggiunto padre Lombardi -, e intitolare a lui questa iniziativa vuol dire
anche manifestare un impegno, non solo in campo commerciale, ma anche in quello culturale
e spirituale con gli insegnamenti che lo stesso Ricci ci ha lasciato: l’amicizia e
il dialogo tra i due popoli”. La possibilità di creare un corridoio doganale preferenziale
fra Genova e Tianjin è operabile a seguito della firma, il 25 settembre scorso, dell’accordo
doganale fra Italia e Cina, che lo considera in modo specifico. (M.G.)