Obiezione di coscienza: per i medici cattolici “negarla restringe il diritto di
scelta”
Il presidente della Federazione internazionale delle associazioni dei medici cattolici
(Fiamc), Josep Maria Simón Castellví, nel suo intervento all’XI Congresso Cattolici
e Vita pubblica svoltosi a Madrid, in Spagna, e riportato dall'agenzia Zenit, ha parlato
di obiezione di coscienza, sottolineando l’abbandono della professione medica da parte
di molti dottori, fatto che mina il diritto dei pazienti a scegliere un medico di
cui condivida i valori. “In questo modo diminuisce l’accesso a una sanità di qualità”,
ha spiegato, scagliandosi in particolare contro la decisione dell’amministrazione
Obama di ribaltare la legge sulla sanità Health and Human Service Rule, del dicembre
2008. “Un notevole passo indietro per i diritti della coscienza che la legge tutelava”,
ha detto. Anche altre azioni di Obama, secondo Castellví, “minano il rispetto per
la vita e la dignità umana e la libertà delle religioni, negli Stati Uniti e negli
altri Paesi del mondo”. Il presidente della Fiamc è contrario a un’eccessiva regolamentazione
dell’obiezione di coscienza: “È l’ultimo baluardo della persona, il suo ambito di
intimità in cui prenderà decisioni e ne sarà responsabile”. Il medico ha concluso
il suo intervento citando l’esempio di John C. Fleming, che nel marzo scorso scrisse
al presidente Usa della discriminazione dei professionisti che si rifiutavano di praticare
aborti, e del beato austriaco Franz Jägerstätter, martire dell’ideologia nazista.
(R.B.)