Bolivia: all’assemblea dei vescovi si parla di evangelizzazione e Missione continentale
Termineranno mercoledì prossimo con un’esortazione ai boliviani, i lavori della 88.ma
Assemblea plenaria dell’episcopato locale, che si sono aperti lo scorso venerdì 20
con l’introduzione del presidente della Conferenza dei vescovi e arcivescovo di Santa
Cruz, cardinale Julio Terrazas. I presuli, riuniti nella città di Cochabamba, si stanno
occupando di tre temi in particolare: il processo di ristrutturazione delle diverse
aree del lavoro dell’evangelizzazione, l’elezione dei nuovi responsabili della commissioni
episcopali e, infine, un bilancio dell’andamento della Missione continentale, come
ha riportato il segretario dell’episcopato per la Pastorale, padre Fernando Bascopé.
Il cardinale Terrazas ha ricordato che i vescovi sono riuniti “per trovare i modi
di contribuire meglio al cammino di ogni discepolo e missionario di Cristo”. “Senza
dubbio - ha osservato il porporato - la realtà che vive la Bolivia ci invita ancora
una volta a rinnovare il nostro appello all’edificazione della pace di fronte al clima
imperante di violenza, insicurezza cittadina, corruzione e narcotraffico. Tutto ciò
che vediamo e ascoltiamo potrebbe essere più incoraggiante se, governanti e governati,
cercassimo insieme e con trasparenza di porre in essere azioni che servano a dare
dignità all’immagine del Paese”. Sottolineando l’importanza di guardare la realtà
“con gli occhi della fede”, e grati al Signore, poiché a ognuno corrisponde oggi “essere
artefici dei tempi”, il cardinale Terrazas ha ricordato che il documento di Aparecida
invita tutti “a vedere la propria realtà circostante sempre illuminata dalla Luce
della provvidenza di Dio” e perciò disponibile a giudicarla “secondo Gesù Cristo,
quale Cammino, Verità e Vita”. L’arcivescovo di Santa Cruz ha fatto riferimento anche
alla campagna elettorale in corso per il rinnovo, secondo quanto dispone la Costituzione
in vigore da qualche mese, di tutte le autorità elette con il voto popolare. “Ci auguriamo
che sia democratica e pacifica” e che in ogni momento sia rispettata “l’inviolabilità
della coscienza” di ogni cittadino. Il presidente dell’episcopato boliviano, infine,
ha fatto riferimento all’agenda di lavoro, evidenziando, in particolare, come il compito
di concludere il processo di ristrutturazione della Pastorale sia “fondamentale e
prioritario”. “Oggi - ha precisato - dobbiamo passare alla fase esecutiva, dopo un
anno di analisi e riflessione. Le nuove strutture chiederanno necessariamente più
capacità e più sforzo ai nuovi responsabili e perciò la loro scelta deve essere frutto
di un discernimento meditato”, ha concluso. (A cura di Luis Badilla)