2009-11-20 14:58:52

Pax Christi: l’Ue trovi un accordo sul Trattato di non proliferazione nucleare


L’Unione Europea dovrebbe trovare “un accordo su una nuova e forte posizione comune” in vista della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare, in programma nel maggio 2010. E’ quanto ha affermato stamani Paul Lansu, consigliere di Pax Christi International, intervenendo alla plenaria d’autunno della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) che si chiude oggi a Bruxelles. “Il disarmo nucleare – ha spiegato - dovrebbe essere perseguito da tutti”. Occorre “perfezionare efficaci sistemi di controllo per le attività nucleari civili”. Richiamando i tre principi fondamentali del Trattato di non proliferazione nucleare (1968) - disarmo, non proliferazione e uso pacifico del nucleare - Lansu ha rievocato il discorso tenuto dall’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario vaticano per le relazioni con gli Stati, lo scorso 24 settembre al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Ha ricordato, in particolare, l’esortazione di Mamberti “a ridurre a zero gli arsenali nucleari”. “La proliferazione nucleare - ha ribadito Lansu le cui parole sono state riprese dal Sir - può essere impedita solo attraverso la cosiddetta “opzione zero”. Per questo, “tutta la comunità internazionale dovrebbe contribuire a rendere più stabile ed efficace il Trattato”. Gli Stati che non lo hanno sottoscritto – India, Israele, Pakistan e Nord Corea – “dovrebbero essere indotti ad intraprendere passi” verso il disarmo. Attualmente in Europa le uniche armi nucleari presenti sono quelle americane, dispiegate in Belgio, Germania, Paesi Bassi e Turchia. Il consigliere di Pax Christi International ha inoltre ricordato la richiesta, lo scorso ottobre, del governo tedesco agli Stati Uniti di rimuovere le armi nucleari dal suo territorio. “Dovremmo spingere anche gli altri Paesi – ha concluso - a seguire l’iniziativa della Germania”. Sono diverse le azioni che, secondo Lansu, “l’Unione europea e i governi europei dovrebbero intraprendere”. Tra queste, è prioritario “porre fine all’attuale situazione di stallo dicendo con chiarezza agli Stati Uniti che le armi nucleari sono obsolete”. (A.L.)







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