Mozambico: i vescovi chiedono di fare di più nel campo della democrazia
Per rispondere al messaggio che i Padri Sinodali hanno rivolto all’Africa occorre
in primo luogo affidarsi al sacramento della riconciliazione. È quanto scrivono i
vescovi del Mozambico nel comunicato finale inviato all’agenzia Fides, pubblicato
al termine della loro seconda Assemblea plenaria che si è conclusa il 7 novembre.
Nel corso dell’Assemblea, i vescovi hanno ascoltato le relazioni dei partecipanti
mozambicani alla Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi ed
hanno esaminato le sue conclusioni. Per mettere in pratica le conclusioni sinodali,
la Conferenza episcopale ha rivolto un appello alla riconciliazione fondato sul perdono:
“Nel cammino di riconciliazione c’è il perdono. Non c’è riconciliazione senza perdono.
Un vero perdono trasforma i nemici in amici, le vittime in fratelli e sorelle. Questo
è il modo di far cessare l'odio e la vendetta causate dalla guerra”. I vescovi sottolineano
l’importanza del sacramento della riconciliazione: “Cristo ci ha lasciato il sacramento
della riconciliazione per rinnovare di continuo la nostra amicizia con Dio. Questo
sacramento ha forza ed efficacia propria per riconciliarci gli uni con gli altri”.
Per quel che concerne le recenti elezioni politiche e presidenziali mozambicane, i
vescovi esprimono la soddisfazione per il loro svolgimento pacifico: “ringraziamo
Dio perché l'intero periodo elettorale si svolto nell’ordine, nel rispetto reciproco
e senza violenza. Rendiamo lode al nostro popolo e agli organizzatori della campagna
elettorale. Si sono fatti progressi notevoli sulla strada della democrazia”. I vescovi
ricordano però che “sebbene i risultati finali sono evidenti e indiscutibili, ci dispiace
che le garanzie per elezioni libere, eque e trasparenti, siano state frustrate in
diverse zone, a cause di irregolarità che non aiutano la corretta educazione politica
del nostro popolo. Quindi dobbiamo continuare a lavorare per la crescita della cittadinanza
e della responsabilità sociale e politica di ogni cittadino”. (R.P.)