2009-11-17 13:49:33

Le minoranze in Iraq chiedono più sicurezza


Un forte appello alle autorità irachene affinchè difendano le minoranze religiose mettendo in campo maggiori misure di sicurezza anche in vista delle prossime elezioni di fine gennaio. Lo hanno rivolto alcuni gruppi religiosi che vivono nella provincia settentrionale di Ninive in Iraq denunciando la sensazione continua di essere nel mirino di gruppi estremisti. Tra le comunità maggiormente prese di mira in quest’area c’è quella degli shabak, poco più di trecentomila persone che professano una religione che ha elementi di islam e cristianesimo; le altre minoranze sono rappresentate da yazidi e dai cristiani, questi ultimi composti da caldei, ortodossi, cattolici, assiri, armeni e anglicani. “Dal 2003, spiega un abitante cristiano di Mosul, subiamo rapimenti, estorsioni e anche uccisioni. Siamo stati ripetutamente presi di mira da violenti attacchi da parte di estremisti sunniti, la maggior parte dei quali affiliati, per loro stessa ammissione, ad al-Quaeda”. Tra l’altro in Iraq le minoranze sono accusate di cooperare con le forze americane e gli attentati verso di loro, come ha spiegato Abdul-Raheem al-Shimari, capo del comitato di sicurezza e difesa della provincia di Ninive, potrebbero aumentare proprio in vista delle elezioni politiche. "Credo - ha detto - che ci saranno problemi di sicurezza non solo per le minoranze, ma per tutti gli abitanti della provincia. Tutti i partiti, specialmente quelli che dispongono di milizie influenti, avranno un ruolo determinante nel destabilizzare la sicurezza a scapito delle minoranze". (C.S.)







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