2009-11-17 15:16:04

Le Chiese cristiane in Scozia preoccupate dalla depenalizzazione del suicidio assistito


I leader delle tre principali Chiese della Scozia (la cattolica, la presbiteriana e l’episcopaliana) hanno incontrato recentemente il Primo Ministro scozzese Alex Salmond per esprimere le loro preoccupazioni sulla recente depenalizzazione del suicidio assistito nella vicina Inghilterra. Il timore è che le nuove disposizioni possano essere ora introdotte anche nell’ordinamento giuridico scozzese, che è autonomo da quello inglese. “Restiamo contrari all’aiuto al suicidio e non vogliamo più vedere misure il cui scopo è di banalizzare questa pratica”, ha puntualizzato dopo l’incontro all’agenzia Eni il pastore presbiteriano Alexander Horsburgh. Le nuove direttive – lo ricordiamo - sono state pubblicate in Inghilterra e Galles lo scorso mese di settembre dopo la battaglia legale vinta da Debbie Purdy, una donna malata di sclerosi multipla che si era rivolta ai giudici per sapere quale sarebbe stato il destino del marito nel caso in cui questi l’avesse aiutata ad andare all’estero per un suicidio assistito. Esse stabiliscono che una persona che aiuta a morire un malato terminale non è penalmente perseguibile se non si può dimostrare che essa ha agito per ottenere un vantaggio economico personale. Il suicidio assistito resta comunque ancora un reato nel Regno Unito, ai sensi della legge del 1961. Nel luglio scorso la Camera dei Lord britannica ha rigettato una proposta di legge per renderlo legale. Contro la legalizzazione e la depenalizzazione del suicidio assistito si sono mobilitati in questi mesi i vescovi inglesi, gallesi e scozzesi e i movimenti pro-vita, ma anche la Chiesa anglicana e la comunità ebraica. In una dichiarazione congiunta, lo scorso luglio, l’arcivescovo cattolico di Westminster, mons. Vincent Nichols, il Primate anglicano Rowan Williams e il Grande Rabbino d’Inghilterra Jonathan Sacks hanno evidenziato il pericolo che essa possa tradursi in una sorta di istigazione al suicidio verso le persone più vulnerabili che potrebbero convincersi , o essere convinte da altre, ad anticipare la propria morte. (L.Z.)







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