Sono 42 anni che
i volontari del Seac lanciano un grido di allarme sulla situazione delle carceri in
Italia e sulla necessità di rendere più umana la pena detentiva. Con il Convegno
nazionale in programma a Roma tornano a chiedere una riforma del sistema sanzionatorio
che riduca l'area della detenzione a favore dell'integrazione sociale e di pratiche
rieducative. L'obiettivo è dimostrare l'infondatezza dell'assioma "più carcere
uguale più sicurezza", in un Paese dove le celle sono affollate di 'non colpevoli'
in attesa di giudizio e colpevoli di reati espressione di disagio sociale, come i
tossico-dipendenti.