2009-11-16 15:08:49

Il premier australiano Rudd rinnova le sue scuse agli aborigeni


''E' una parte della nostra storia carica di vergogna, chiediamo scusa per le sofferenze fisiche, per le privazioni emotive e per la fredda assenza di amore, di tenerezza, di cure''. Sono le importanti parole di scuse agli aborigeni, pronunciate ieri dal premier laburista australiano Kevin Rudd nel corso di un’audizione al Parlamento di Canberra. “L’Australia è desolata per la tragedia assoluta delle migliaia di persone che hanno visto la loro infanzia perduta o violata” ha continuato, ricordando che “il Paese guarda con desolazione alle vicende dei bambini presi dalle loro famiglie e chiusi in istituti dove hanno subito violenze e maltrattamenti”. Fra il 1930 ed il 1970 migliaia di bimbi aborigeni furono tolti alle loro famiglie per essere “integrati” nella società, adottati da bianchi o chiusi in orfanotrofi e forzosamente “rieducati” secondo la cultura dei colonizzatori inglesi, subendo gravi traumi A loro si unirono circa 7mila bambini britannici e maltesi che vennero mandati in Australia, spesso sottratti a madri non sposate o a famiglie povere, trasferiti oltreoceano in base ad un programma di reinserimento sostenuto da Londra. I 470 mila aborigeni presenti oggi in Australia – riferisce la Misna - rappresentano il 3% cento della popolazione, anche se in presenza di gravi problemi sociali, legati soprattutto all’alto tasso di disoccupazione e alcolismo, negli ultimi 30 anni hanno dimostrato una crescente consapevolezza dei propri diritti e una precisa volontà di riscatto. Nonostante le scuse, però il governo australiano ha escluso il pagamento di risarcimenti, ma offrirà un servizio nazionale per aiutare le persone a ritrovare i loro familiari. (B.C.)







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