2009-11-15 15:09:47

Le nuove opportunità di Tv2000, l'emittente della Chiesa cattolica sbarcata sul digitale terrestre


In Italia prosegue il passaggio del sistema televisivo al Digitale Terrestre che dovrà essere completato entro il 2012. Dopo la Sardegna, la Valle d’Aosta, il Piemonte e il Trentino, toccherà domani al Lazio, esclusa per ora la provincia di Viterbo. La popolazione laziale interessata al processo di digitalizzazione della Tv italiana è di oltre 4 milioni e mezzo di persone, di cui 2 milioni e 700 mila abitanti nella sola provincia di Roma. La capitale sarà la prima grande città europea ad abbandonare completamente la Tv analogica. Per la prima volta la Chiesa cattolica italiana avrà una rete televisiva nazionale, Tv2000 – già Sat2000 – oltre ad un canale satellitare di servizio per offrire news e programmi alle Tv cattoliche locali del Circuito Corallo. Al microfono di Luca Collodi, il presidente del Corallo, Luigi Bardelli.RealAudioMP3

R. – Intanto per vedere Sat2000 – che con il digitale terrestre si chiama Tv2000 - non bisognerà più avere il satellite ma sarà un canale come la Rai che si vede in tutta Italia con il decoder o i nuovi televisori con sintonia digitale incorporata. Avremo a disposizione questo canale della Chiesa cattolica italiana con tutti i servizi e le informazioni sulla vita della Chiesa. E questa è una novità, perché - appunto - potranno vederla tutti e non solo chi possiede la parabola del satellite. Per Sat2000, ripeto ora Tv2000, si rafforza anche l’offerta televisiva già ampia, perché un conto è farla con un’ottica satellitare, un conto è invece calare a terra e farla con un’ottica terrestre. 
D. – I cattolici italiani avranno quindi un canale nazionale, per altro già apprezzato sul satellite, ma cosa cambia invece per le Tv cattoliche locali?
 
R. – Esatto. L’altro punto riguarda proprio il discorso delle Tv locali cattoliche: oltre 70 Tv locali, che dalle Alpi alla Sicilia, sono piccole e grandi nel complesso del sistema informativo dei cattolici in Italia. Fino ad oggi queste Tv sfruttavano dei servizi che Sat2000, essendo sul satellite, rimandava a terra proprio grazie alle Tv cattoliche che si trovavano sul territorio. Non potrà più essere così quando tutto lo switch off – cioè il cambio tra analogico e digitale sarà fatto in tutta Italia – e questo avverrà nel 2012. Con la trasmissione in digitale le Tv locali avranno l’opportunità di avere cinque canali, invece che uno, e questo sarà un vantaggio. Certo, bisogna sapere che cosa metterci dentro e dopo averlo saputo ed immaginato, ci vogliono i soldi per produrre. Fino ad oggi tutto questo era supportato anche da Sat2000 che forniva alla Tv cattolica locale parte del palinsesto dei programmi. Cosa succederà d’ora in poi? La Conferenza episcopale italiana, che ha questo patrimonio notevolissimo di circa 70-80 televisioni sparse sul territorio nazionale, non le abbandonerà – anche per volere di tutti i vescovi – e si sta adoperando per fornire ugualmente con un satellite di servizio supporti anche alle Tv locali. Ma soprattutto metterà forse in grado le Tv locali di fare anche rete, quella rete che permetterà di trasmettere, ad esempio in Toscana, delle cose di valenza nazionale che avvengono in Sicilia e viceversa. Insomma, ci potrà essere uno scambio accentuato di questi servizi e potrà essere davvero una buona opportunità. E’ una strada un po’ faticosa, va studiata bene, ma potrebbe essere davvero una nuova opportunità anche per le Tv cattoliche.







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