Le nuove opportunità di Tv2000, l'emittente della Chiesa cattolica sbarcata sul digitale
terrestre
In Italia prosegue il passaggio del sistema televisivo al Digitale Terrestre che dovrà
essere completato entro il 2012. Dopo la Sardegna, la Valle d’Aosta, il Piemonte e
il Trentino, toccherà domani al Lazio, esclusa per ora la provincia di Viterbo. La
popolazione laziale interessata al processo di digitalizzazione della Tv italiana
è di oltre 4 milioni e mezzo di persone, di cui 2 milioni e 700 mila abitanti nella
sola provincia di Roma. La capitale sarà la prima grande città europea ad abbandonare
completamente la Tv analogica. Per la prima volta la Chiesa cattolica italiana avrà
una rete televisiva nazionale, Tv2000 – già Sat2000 – oltre ad un canale satellitare
di servizio per offrire news e programmi alle Tv cattoliche locali del Circuito Corallo.
Al microfono di Luca Collodi, il presidente del Corallo, Luigi Bardelli.
R. – Intanto
per vedere Sat2000 – che con il digitale terrestre si chiama Tv2000 - non bisognerà
più avere il satellite ma sarà un canale come la Rai che si vede in tutta Italia con
il decoder o i nuovi televisori con sintonia digitale incorporata. Avremo a disposizione
questo canale della Chiesa cattolica italiana con tutti i servizi e le informazioni
sulla vita della Chiesa. E questa è una novità, perché - appunto - potranno vederla
tutti e non solo chi possiede la parabola del satellite. Per Sat2000, ripeto ora Tv2000,
si rafforza anche l’offerta televisiva già ampia, perché un conto è farla con un’ottica
satellitare, un conto è invece calare a terra e farla con un’ottica terrestre. D.
– I cattolici italiani avranno quindi un canale nazionale, per altro già apprezzato
sul satellite, ma cosa cambia invece per le Tv cattoliche locali? R.
– Esatto. L’altro punto riguarda proprio il discorso delle Tv locali cattoliche: oltre
70 Tv locali, che dalle Alpi alla Sicilia, sono piccole e grandi nel complesso del
sistema informativo dei cattolici in Italia. Fino ad oggi queste Tv sfruttavano dei
servizi che Sat2000, essendo sul satellite, rimandava a terra proprio grazie alle
Tv cattoliche che si trovavano sul territorio. Non potrà più essere così quando tutto
lo switch off – cioè il cambio tra analogico e digitale sarà fatto in tutta Italia
– e questo avverrà nel 2012. Con la trasmissione in digitale le Tv locali avranno
l’opportunità di avere cinque canali, invece che uno, e questo sarà un vantaggio.
Certo, bisogna sapere che cosa metterci dentro e dopo averlo saputo ed immaginato,
ci vogliono i soldi per produrre. Fino ad oggi tutto questo era supportato anche da
Sat2000 che forniva alla Tv cattolica locale parte del palinsesto dei programmi. Cosa
succederà d’ora in poi? La Conferenza episcopale italiana, che ha questo patrimonio
notevolissimo di circa 70-80 televisioni sparse sul territorio nazionale, non le abbandonerà
– anche per volere di tutti i vescovi – e si sta adoperando per fornire ugualmente
con un satellite di servizio supporti anche alle Tv locali. Ma soprattutto metterà
forse in grado le Tv locali di fare anche rete, quella rete che permetterà di trasmettere,
ad esempio in Toscana, delle cose di valenza nazionale che avvengono in Sicilia e
viceversa. Insomma, ci potrà essere uno scambio accentuato di questi servizi e potrà
essere davvero una buona opportunità. E’ una strada un po’ faticosa, va studiata bene,
ma potrebbe essere davvero una nuova opportunità anche per le Tv cattoliche.