L'impegno delle Chiese cristiane per combattere l’esodo climatico
Più di 80 persone di una quarantina di Paesi si riuniranno a New York da domani al
20 novembre per la Settimana d’azione presso le Nazioni Unite che avrà come temi l’esodo
climatico, le popolazioni e la Colombia. L’iniziativa è dell’Ufficio di collegamento
del Consiglio ecumenico delle Chiese (Coe) presso l’ONU. La settimana “è un appello
all’azione ecumenica sul piano mondiale”, spiega il pastore Christopher Ferguson,
rappresentante del Coe presso le Nazioni Unite, “un momento cruciale perché le Chiese
possano impegnarsi insieme su queste sfide pressanti”. “La voce delle Chiese che prendono
le parti di coloro la cui esistenza e la dignità sono minacciate deve essere ascoltata”
afferma il pastore Ferguson. “Come Chiese, facciamo pressione perché venga adottato
un accordo giusto e vincolante sui cambiamenti climatici in seguito alla Conferenza
che si terrà a dicembre a Copenaghen, accordo che includa uan clausola relativa alle
persone vittime dell’esodo climatico” aggiunge il responsabile del programma del Coe
sui cambiamenti climatici Guillermo Kerber. Sul tema dell’esodo climatico saranno
analizzate le realtà del Pacifico e dell’Africa, mentre a proposito delle popolazioni
autoctone si parlerà della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli
autoctoni. Altre sessioni infine saranno dedicate alla situazione che sta vivendo
la Colombia - dove decine di migliaia di civili sono stati uccisi e più di due milioni
di persone sono state cacciate dalle loro abitazioni a causa di un conflitto che dura
da decenni - e all’azione delle Chiese nel Paese. (T.C.)