2009-11-14 15:23:15

Irlanda del Nord: cristiani uniti contro criminalità e terrorismo


Sconfiggere la violenza, superare le differenze e lavorare assieme per un futuro migliore e stabile. La strada per la definitiva pacificazione dell’Irlanda del Nord viene indicata nell’appello lanciato dai leader delle quattro più grandi denominazioni cristiane del Paese, contenuto in una lettera rivolta alle autorità di Belfast e Londra. Il cardinale Seán Baptist Brady, arcivescovo di Armagh; il primate di tutta l'Irlanda e arcivescovo anglicano di Armagh, Alan Edwin Thomas Harper; il moderatore presbiteriano, il reverendo Stafford Carson e il presidente dei metodisti, il reverendo Donald Ker, esprimono preoccupazione per il clima di violenza che colpisce il Paese, in particolare per quanto concerne la recente recrudescenza dell’attività dei gruppi paramilitari. “Come leader delle quattro più grandi denominazioni cristiane in Irlanda del Nord - è scritto nella lettera ripresa dall’Osservatore Romano - esprimiamo la nostra grande preoccupazione per i livelli di violenza criminale raggiunti nella nostra società”, per questo motivo si sottolinea la necessità di “un approccio comprensivo e collettivo da parte di tutte le comunità e dei leader politici per rispondere a questo problema, affinché il futuro dell'Irlanda del Nord sia di pacifico rispetto e di sollecitudine nei riguardi di ogni persona, in particolare di quelle più vulnerabili". Particolare turbamento viene espresso alla luce dei più recenti fatti che hanno coinvolto gruppi paramilitari e che sono stati oggetto di un'analisi redatta dell'Independent Monitoring Commission, un organismo intergovernativo istituito congiuntamente da Irlanda e Gran Bretagna per analizzare i progressi nelle attività terroristiche. "Crediamo – prosegue il testo- che il rischio di ulteriori violenze potrà essere superato nel modo migliore, dimostrando a tutti i livelli una guida politica e comunitaria chiara, unita e stabile”. Le autorità religiose riconosco i progressi in campo politico raggiunti negli ultimi anni, ma esortano tutti coloro che occupano posizioni influenti a mettere in azione la loro leadership, “che sappia dimostrare la capacità della società di superare le differenze e di lavorare assieme per un futuro migliore e stabile". A questo appello si aggiunge anche la voce levatasi della Conferenza episcopale d'Irlanda: "il popolo irlandese rifiuta decisamente l'uso delle violenza come mezzo per raggiungere fini politici. Chi propone altre vie fa naufragare il nostro futuro e distrugge la speranza". (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.