2009-11-13 15:13:23

Documento dei vescovi ungheresi sulla salvaguardia del creato


In una lettera sulla difesa del mondo creato, pubblicata dalla Conferenza episcopale ungherese, i presuli pongono la loro attenzione sull’ambiente sottolineando che “il degrado in rapida accelerazione dell'ambiente naturale e i cambiamenti climatici a livello globale sono diventati al giorno d'oggi una realtà”. Pertanto, si legge sul documento riportato da Zenit, l’atteggiamento dei cristiani deve essere basato su un "antropocentrismo relativo", che si discosti sia dal considerare solo l'essere umano escludendo ciò che lo circonda sia dal pensiero che nega le differenze ontologiche tra l'uomo e l'ambiente. E’ necessario dunque compiere sforzi significativi e adottare strategie efficienti. Difendere l'ambiente, ricordano i vescovi, "significa più che assicurare semplicemente condizioni di vita degne alle generazioni presenti e future", perché è fondamentale per "la protezione e la promozione del bene comune e della dignità umana". L'etica cristiana relativa all'ambiente – aggiungono - si basa su tre valori collegati tra loro: il "valore strumentale della natura" in quanto "parte del bene pubblico, che serve la protezione e l'evoluzione della dignità umana"; il "valore simbolico della creazione", perché si riferisce direttamente a Dio e permette quindi di approfondire il rapporto con Lui; la nozione teologica di "nuova creazione", che indica il "futuro escatologico" dell'ambiente, "che ci fornisce una comprensione più profonda, religiosa del futuro del mondo che ci circonda". Infine i presule evidenziano che la difesa dell’ambiente e la promozione del bene comune è possibile solo “attraverso un ordine economico che serva l'interesse credibile dell'uomo". (B.C.)







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