Molto pericolose le odierne forme di antisemitismo: così il cardinale Kasper al rientro
da Minsk
Il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità
dei Cristiani e della Commissione per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo, è rientrato
ieri da Minsk, in Bielorussia, dove è stato invitato dal metropolita ortodosso Filarete.
Qui ha partecipato ad un Convegno dal titolo “Il dialogo tra Cristianesimo e Giudaismo:
i valori religiosi come base del rispetto reciproco”. Philippa Hitchen lo ha
intervistato: R.
– Il nostro dicastero ha buoni rapporti con la Chiesa ortodossa russa in Bielorussia
e soprattutto con il metropolita Filarete, che è un uomo molto generoso, molto aperto
e cordiale. Sono stato, per la seconda volta, a Minsk, dove si è tenuto un Simposio
sui rapporti giudeo-cristiani. Questo Simposio è stato molto importante perché è stato
il primo su questo tema che si è tenuto in Europa orientale, tanto più che il rapporto
tra ebrei e cristiani ha sempre rappresentato una questione delicata in questa regione
e ancor di più in Bielorussia, dove hanno vissuto molti, molti ebrei prima della II
Guerra Mondiale, e dove in gran parte sono stati uccisi per questo terribile evento
che è stata la Shoah.
D. – Attualmente, qual è la
presenza degli ebrei in Bielorussia e quale è il loro rapporto con la Chiesa ortodossa?
R. - Oggi in Bielorussia gli ebrei sono soltanto
una piccola minoranza, ma forte è stata la loro partecipazione al Simposio. Io sono
stato molto sorpreso nel vedere la grande apertura della Chiesa ortodossa rispetto
al dialogo con gli ebrei. Al riguardo non c’è più differenza tra cattolici ed ortodossi
e insieme lottiamo contro questi nuovi fenomeni di antisemitismo, che oggi rappresentano
certamente un grande pericolo. Il Concilio Vaticano II ha chiaramente sottolineato
che ogni forma di xenofobia e ogni forma di antisemitismo sono contro la dignità umana
e che noi abbiamo un rapporto unico e particolare con gli ebrei, con loro condividiamo
molti articoli di fede come quello dell’Unico Dio, dei Dieci Comandamenti, dei profeti
dell’Antico Testamento. Su queste basi possiamo comunicare ed insieme anche cooperare.
Speriamo che il futuro sia più positivo del passato.
D.
– In questo senso la visita di Benedetto XVI alla Sinagoga qui a Roma sarà un evento
molto importante…
R. – Sì, è molto importante, proprio
perché si vuole cercare di arrivare ad una educazione profonda della nuova generazione
e contemporaneamente si vuole dare testimonianza che questo non rappresenta un evento
destinato solo alla scatto di qualche fotografia, ma che si tratta di un impegno continuo
che abbiamo preso. Questo è quello che vogliamo esprimere con questa visita così importante
di Papa Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma. (Montaggio a cura di Maria
Brigini)