Abu Mazen tende la mano ad Hamas per la riconciliazione tra le fazioni palestinesi
Mano tesa ad Hamas per la riconciliazione tra le fazioni palestinesi da parte del
presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, che ha chiesto di
non procrastinare ulteriormente l’applicazione dell’accordo messo a punto nei negoziati
egiziani. Ma è ancora un popolo diviso quello che oggi ha commemorato il quinto anniversario
della morte del suo leader storico, Yasser Arafat. Decine di migliaia di persone si
sono comunque riunite pacificamente a Ramallah, davanti alla sede del governo che
contiene la tomba dell'uomo che ha portato la causa palestinese sulla scena mondiale.
Prosegue, intanto, l’impegno della diplomazia internazionale per il rilancio del processo
di pace in Medio Oriente. Stamani, il primo ministro israeliano, Netanyahu, è giunto
a Parigi per colloqui con il presidente francese, Sarkozy. Il capo di governo dello
Stato ebraico arriva da Washington, dove ieri ha discusso con il presidente degli
Stati Uniti, Obama, in merito ai negoziati con i palestinesi e al programma nucleare
di Teheran. Sempre ieri, Sarkozy ha invitato il leader dell'Anp, Abu Mazen, a “proseguire
la sua azione al servizio della pace”. La scorsa settimana, Abu Mazen aveva annunciato
l'intenzione di non candidarsi alle elezioni presidenziali del 24 gennaio, a causa
dello stallo nei negoziati di pace.
Pakistan Non si ferma la violenza
in Pakistan, dove almeno 10 talebani sono stati uccisi in un raid aereo nel nord del
Paese, in risposta all’omicidio di due soldati avvenuto ad un posto di blocco, poco
fuori la città di Bai Zai. Intanto, è salito a 30 vittime il bilancio dell’attacco
kamikaze avvenuto ieri mattina in un mercato di Charsadda, città ai confini con l'Afghanistan.
Almeno 100 le persone rimaste ferite.
Teheran: scarcerato studente danese Rilasciato
lo studente danese arrestato il 4 novembre a Teheran, in occasione del corteo organizzato
per il 30.mo anniversario dell'occupazione dell'ambasciata americana e poi sfociato
in manifestazioni antigovernative, durante le quali erano stati fermati anche quattro
giornalisti stranieri, tutti rilasciati nei giorni successivi. Restano invece in carcere
i tre escursionisti americani, accusati di spionaggio.
Somalia Ennesima
azione della pirateria somala a largo delle coste del Corno d’Africa. I predoni hanno
catturato una nave cargo battente bandiera delle Isole Marshall, che trasportava sostanze
chimiche dal Kuwait al Sudafrica. Un esponente del Programma di assistenza ai naviganti
dell'Africa Orientale, con base in Kenya, ha reso noto che la nave si chiama Filitsa
e che aveva a bordo tre ufficiali greci e un numero ancora ignoto di marinai filippini.
Obama
commemora le vittime della strage di Fort Hood "Nessuna fede giustifica questi
atti omicidi". Così si è espresso ieri il presidente americano, Obama, in visita alla
base militare di Fort Hood, in Texas, per commemorare le 13 vittime della strage di
giovedì, commessa da uno psichiatra militare. Oltre 10 mila le persone presenti alla
cerimonia. Da New York, il servizio di Elena Molinari:
È stata una
cerimonia identica a quelle per i militaricaduti in guerra,
il funerale di Fort Hood in Texas, con la lettura dei nomi delle vittime e il saluto
con 21 colpi di salve di cannone. “Può essere difficile comprendere la logica contorta
che ha portato a questa tragedia - ha detto Barack Obama, affiancato dalla moglie
Michelle - una cosa però sappiamo per certo, che nessuna fede e nessun Dio li condona
e che l’assassino sarà punito sia in questo mondo che nel prossimo”. Al presidente
americano è toccato il difficile compito di rassicurare la nazione sconvolta dall’orrore
di una strage, a metà frutto della guerra e a metà dell’estremismo islamico, ma che
ha colpito nel cuore dell’America. Prima dei funerali il presidente e la first lady
hanno incontrato le famiglie dei deceduti e i militari feriti dallo psichiatra militare,
che ha compiuto il massacro. Resta però la realtà sconcertante che le autorità militari
Usa fossero al corrente dei contatti tra lo psichiatra dell’esercito e un imam ferocemente
antiamericano. Le agenzie di intelligence intercettarono i messaggi di posta
elettronica tra l’autore della strage e Anwar al-Awlaki, ma non li giudicarono
sufficienti a far scattare un’inchiesta. Hasan, inoltre, un anno mezzo fa aveva chiesto
ai suoi superiori dell’ospedale militare di Walter Reed di concedere ai militari musulmani
la possibilità di obiezione di coscienza, congedandosi prima del tempo per non combattere
in guerra contro i fratelli islamici.
Washington:
giustiziato il “cecchino” che terrorizzò la capitale americana E’ stato giustiziato
con un'iniezione letale il “cecchino” di Washington, che assassinò dieci persone nell'ottobre
del 2002, nel Greensville Correctional Center di Jarrat, in Virginia. John Allen Muhammad
è morto senza una parola. L'esecuzione ha avuto luogo dopo che il governatore della
Virginia, Timothy Kaine, ha respinto la richiesta di grazia che era stata avanzata,
adducendo la malattia mentale del detenuto. Anche la Corte suprema statunitense aveva
respinto un ultimo appello in extremis degli avvocati di Muhammad.
Brasile:
maxi black-out in Brasile e Paraguay Almeno 40 milioni di persone sono rimaste
al buio in Brasile e Paraguay e con loro anche il Cristo Redentor, monumento simbolo
di Rio. Il black-out che ha colpito principalmente San Paolo e Rio de Janeiro è durato
alcune ore. A causare il blocco è stata una tempesta particolarmente violenta in qualche
punto della rete di trasmissione elettrica di Itaipù, alla frontiera tra il Brasile
e il Paraguay. Il governatore dello Stato di Rio, Sergio Cabral, ha posto la polizia
in stato di allerta e ha inviato le forze della polizia speciale a presidiare le principali
arterie della città.
Unione Europea Le nomine di presidente e responsabile
della politica estera dell’Unione Europea - cariche istituite dal Trattato di Lisbona
- saranno decise nel corso di un summit straordinario il 19 novembre prossimo a Bruxelles.
Lo ha reso noto stamani la presidenza di turno svedese, facendo sapere che incomincerà
subito un secondo giro di consultazioni con i leader di tutti 27 Paesi membri. Favorito
alla presidenza resta il belga Van Rompuy, sostenuto da Parigi e Berlino, anche se
Londra insiste per candidare Tony Blair. Per quanto riguarda la carica di ministro
degli Esteri, dopo la definitiva uscita di scena del capo della diplomazia britannica,
Miliband, il leader democratico italiano, Massimo D’Alema, sembra godere di un posizione
di relativo vantaggio.
Italia: Rutelli fonda “Alleanza per l'Italia” Il
neonato movimento “Alleanza per l’Italia” è il nuovo soggetto politico presentato
oggi a Roma dall'ex leader della Margherita, Francesco Rutelli. Il ruolo del portavoce
è stato assegnato a Bruno Tabacci, che nei giorni scorsi aveva a sua volta lasciato
l'Udc. Il progetto partirà ufficialmente tra un mese con la prima convention che si
svolgerà a Parma, l'11 e il 12 dicembre.
Usa: al più presto un accordo per
la riduzione dei gas serra Nuovo appello del segretario di Stato americano,
Hillary Clinton, perché si arrivi ad un compromesso al summit globale sul clima, che
si terrà a Copenhagen il prossimo dicembre. “Non possiamo permettere che la ricerca
della perfezione ostacoli i negoziati”, ha spiegato il segretario di Stato Usa durante
una conferenza stampa, tenuta a margine del Forum economico Asia-Pacifico (Apec),
a Singapore. I colloqui saranno volti a raggiungere un accordo globale, prima della
scadenza del Protocollo di Kyoto, sulla riduzione delle emissioni di gas. (Panoramica
internazionale a cura di Marco Guerra e Chiara Pileri) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 315 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.