India: nel Karnataka estremisti indù si infiltrano tra i cristiani per accusarli di
conversioni forzate
I fondamentalisti indù infiltrano loro membri nelle comunità cristiane per poi inscenare
false accuse di conversioni forzate. Ad affermarlo è H T Sangliana, già parlamentare
nel Lok Sabha e patron del Karnataka Missions Network. Il politico cristiano, eletto
nel 2004 tra le file del Bharatiya Janata Party ed oggi militante dell’Indian National
Congress, afferma che questo espediente è ormai diffuso e viene usato dalle frange
più radicali degli indù per creare “psicosi” tra i cristiani e “avvelenare” l’opinione
pubblica. Sangliana, che tra l’altro è un ex ufficiale dell’Indian Police Service,afferma
che presso gli uffici della polizia sono depositate 74 denunce di conversione per
le quali gli agenti non hanno trovato alcun riscontro. Al fenomeno delle false accuse
di conversione si aggiungono le violenze e le discriminazioni verso i cristiani del
Karnataka, che con 53 casi registrati dal 2008 ad oggi è lo Stato indiano più segnato
da casi di estremismo indù, dopo l’Orissa. Il più recente, riportato dal Global Council
of Indian Christians (Gcic), riguarda un giovane handicappato cristiano attaccato
il 6 novembre scorso nel distretto di Shimoga. Il Gcic denuncia discriminazioni verso
i cristiani anche nella distribuzione degli aiuti alle vittime delle alluvioni nel
Karnataka. (R.P.)