2009-11-09 15:34:33

Influenza A e Dengue al centro della Giornata del malato in Argentina


Si è celebrata ieri in Argentina, la Giornata del malato, incentrata quest’anno – riferisce l’Osservatore Romano - su due temi che hanno destato particolare preoccupazione nella Chiesa argentina: l’influenza A e la dengue, le due piaghe che stanno mettendo in ginocchio il mondo intero, ma soprattutto il Paese latinoamericano. “Ascoltalo, amalo, annunciagli Cristo, nostra speranza”, è il titolo del documento indirizzato sia ai malati che alle loro famiglie, diffuso dalla Commissione della pastorale della salute della Conferenza episcopale. “La minaccia di dengue e l’influenza A – sostengono i presuli – ci hanno reso consapevoli del fatto che chiunque può ammalarsi in modo imprevisto e perfino perdere la vita. Ma questo pericolo è stato motivo per imparare a essere responsabili e a proteggerci a vicenda”. Queste non sono però le uniche preoccupazioni nelle parole dei vescovi. Occupa, infatti, un posto di particolar rilievo anche la questione del traffico di farmaci falsi o scadenti, che finisce per aggravare ancora di più questa precaria situazione. Il fenomeno di contraffazione di medicinali, sta causando gravi problemi sanitari ed economici, a scapito delle popolazioni più povere dei Paesi in via di sviluppo; solo in Angola, ad esempio, i farmaci contraffatti in circolazione sono circa il 70%. Uno studio effettuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dimostrato che in più del 50% dei casi le medicine sono state vendute senza l'imballaggio primario originale, mentre nel 25% dei campioni la data di scadenza non era disponibile e gli stati di immagazzinaggio erano inadeguati. Non è possibile rimanere indifferente ai bisogni crescenti e sempre nuovi del proprio tempo, ammoniscono i vescovi argentini, sottolineando che l’annuncio cristiano deve aiutare a risvegliare il forte senso di solidarietà all’interno della comunità nazionale e riscoprire il significato del mistero della sofferenza. Amare i malati significa pertanto “condividere il loro desiderio di guarire”. (C.P.)







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