Si chiude a Roma il Convegno delle Superiore Maggiori d’Italia
“La professione della vita religiosa alle sue radici: il Battesimo”: è il tema sul
quale ieri e oggi hanno riflettuto le Superiore Maggiori d’Italia (Usmi) riunite presso
la sede nazionale a Roma. Ad aprire la riunione – riferisce Avvenire - l’intervento
di suor Viviana Ballarin, priora delle suore domenicane di Santa Caterina da Siena,
che ha riflettuto sulla crisi economica ma soprattutto valoriale e culturale nella
quale anche le religiose sono chiamate ad interrogarsi. “Le ragioni per preoccuparsi
– ha detto - non dovrebbero essere per una consacrata la chiusura delle opere o l’età
anziana delle consorelle o l’avanzata di una certa insicurezza delle nostre congregazioni;
ci devono preoccupare – ha aggiunto – i vuoti di presenza”. Suor Viviana Ballarin
ha parlato della “fame e della sete della Parola di Dio” e si chiede dove siano i
servitori della Parola. Pertanto è necessaria una riappropriazione autentica delle
promesse battesimali. “La vita consacrata è come un’icona simbolica della vita battesimale
– ha evidenziato Maria Campatelli del Centro Studi Aletti – ed ogni cammino vocazionale
scaturisce da qui”. “Non si tratta di una chiamata speciale – ha aggiunto – ma all’esemplarità,
ad essere segno che rimanda a Qualcuno”. (B.C.)