Da lunedì in Vaticano Congresso sulle migrazioni nell'era della globalizzazione
Il fenomeno delle migrazioni, una realtà in crescita irreversibile che tocca tutti
i Paesi del mondo influenzandone le dinamiche socio-economiche, è caratterizzato dalla
globalizzazione. Su questa tematica è incentrato il VI Congresso mondiale della pastorale
per i migranti e i rifugiati che si terrà in Vaticano dal 9 al 12 novembre prossimi.
Il Congresso, organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti
e gli Itineranti, è incentrato sul tema: “Una risposta pastorale al fenomeno migratorio
nell’era della globalizzazione”. I partecipanti al Congresso saranno ricevuti, lunedì
prossimo, in udienza da Benedetto XVI. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
A cinque
anni dall’istruzione “Erga Migrantes Caritas Christi” sui flussi migratori e sulle
loro caratteristiche, il Congresso della Pastorale per i migranti e i rifugiati prenderà
in esame il complesso fenomeno della mobilità umana. Mons. Antonio Maria Vegliò, presidente
del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, prenderà
in esame nella sessione inaugurale di lunedì prossimo la realtà contemporanea segnata
dalla globalizzazione soffermandosi sugli elementi positivi, ma anche su aspetti negativi,
che spingono milioni di persone a migrare, spontaneamente o per costrizione. L’arcivescovo
analizzerà anche il dialogo nella sua funzione di itinerario di pacificazione, gli
accordi internazionali e l’emigrazione come risorsa per lo sviluppo dell’intera umanità.
Successivamente,
l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale
per i Migranti e gli Itineranti, si soffermerà sulle cause delle migrazioni, sulla
globalizzazione e sulle difficoltà connesse all’integrazione e all’inclusione sociale.
Sarà anche ribadita la necessità di un impegno da parte della società di arrivo per
la comprensione dei valori e della cultura dei migranti, riconoscendo come motore
di integrazione la disponibilità e il dialogo reciproci. L’autentico sviluppo proviene
dalla condivisione dei beni e delle risorse, nella ricerca di un nuovo ordine economico
internazionale che contempli una più equa distribuzione dei beni della terra.
I
lavori pomeridiani di lunedì prossimo si apriranno con la relazione sul fenomeno migratorio
nell’era della globalizzazione del prof. Stefano Zamagni, professore ordinario di
Economia politica all’Università di Bologna. Verrà analizzata la direzione dei flussi
migratori. Un'attenzione speciale sarà inoltre riservata all’aumento delle donne sul
totale dei migranti e ai Paesi africani, da dove spesso hanno inizio i flussi migratori.
Soffermandosi proprio sull’Africa, l’arcivescovo di Nairobi, cardinale John Njue,
sottolineerà come la pastorale dei migranti e dei rifugiati costituisce un forte impegno
per la Chiesa, soprattutto in Kenya. Il numero di migranti e rifugiati, infatti, continua
ad aumentare rendendo precaria e insicura la situazione del Paese.
Un
altro importante capitolo sarà dedicato alle migrazioni in Asia. L’arcivescovo di
Thàn-Phô Hô Chí Minh, il cardinale Jean-Baptiste
Pham Minh Mân, spiegherà come la nuova politica delle “porte aperte” abbia
consentito al Vietnam, in particolare, di raggiungere un rapido sviluppo in campo
economico. L’urbanizzazione, però, sta diventando un grave fenomeno sociale che pone
anche sfide pastorali alle diocesi e alle parrocchie di accoglienza e di partenza.
L’ultimo intervento previsto sarà dell’arcivescovo
di San Paolo, cardinale Odilo Pedro Scherer, che parlerà della progressiva urbanizzazione
in America Latina, alimentata soprattutto dalle migrazioni dalle campagne. Attualmente,
più dell’80% della popolazione del Brasile già vive nei centri urbani. Per rispondere
alla grande sfida pastorale posta dall’urbanizzazione, l’arcidiocesi di San Paolo
si è impegnata ad organizzare comunità cattoliche in tutte le nuove zone della città,
costruendo nuove chiese e invitando varie comunità religiose ad inserirsi in queste
aree.