Il Papa ricorda cardinali e vescovi defunti nel corso dell'anno: è la vita eterna
a dare senso al nostro cammino terreno
“La vita deve essere una continua vigile attesa, un pellegrinaggio verso la vita eterna,
compimento ultimo che dà senso e pienezza al nostro cammino terreno”: è quanto ha
detto stamani Benedetto XVI nella Basilica Vaticana durante la Messa in suffragio
dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno. Ce ne parla Sergio Centofanti.
(Musica)
Il
Papa ricorda i cardinali Avery Dulles, Pio Laghi, Stéphanos II Ghattas, Stephen
Kim Sou-Hwan, Paul Joseph Pham Đình Tung, Umberto Betti, Jean Margéot, e i
numerosi arcivescovi e vescovi scomparsi durante quest’ultimo anno. Li ricorda con
affetto ringraziando Dio per questi testimoni del Vangelo che hanno servito con fedeltà
la Chiesa, nella consapevolezza della “comunione, reale e misteriosa, che unisce noi
pellegrini sulla terra a quanti ci hanno preceduti nell’aldilà, certi che la morte
non spezza i vincoli di fraternità spirituale sigillati dai Sacramenti del Battesimo
e dell’Ordine”. Quindi una riflessione sulla morte: “È doloroso
il distacco dai propri cari, è un enigma carico di inquietudine l’evento della morte,
ma, per i credenti, comunque esso avvenga, è sempre illuminato dalla ‘speranza dell’immortalità’.
La fede ci sostiene in questi momenti umanamente carichi di tristezza e di sconforto:
‘Ai tuoi occhi la vita non è tolta ma trasformata – ricorda la liturgia -; e mentre
si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un’abitazione eterna
nel Cielo’”.
Certo – prosegue il Papa – “ci
sono situazioni di sofferenza e di dolore, momenti difficili da comprendere e accettare.
Tutto però acquista valore e significato se viene considerato nella prospettiva dell’eternità”:
“Ogni
prova, infatti, accolta con perseverante pazienza ed offerta per il Regno di Dio,
torna a nostro vantaggio spirituale già quaggiù e soprattutto nella vita futura, in
Cielo. In questo mondo siamo di passaggio, saggiati nel crogiuolo come l’oro, afferma
la Sacra Scrittura (cfr Sap 3,6). Misteriosamente associati alla passione di Cristo,
possiamo fare della nostra esistenza un’offerta gradita al Signore, un volontario
sacrificio di amore”. Con San Pietro, il Papa esorta “a
tener viva nel cuore la prospettiva della speranza” perché Gesù ha distrutto la morte
donandoci la vita senza fine. E invoca l’aiuto della Madre di Dio:
“Aiuti
la Vergine Maria anche noi, ancora viandanti sulla terra, a mantenere fisso lo sguardo
verso la patria che ci attende; ci incoraggi a restare pronti ‘con le vesti strette
ai fianchi e le lampade accese’ per accogliere il Signore ‘quando arriva e bussa’
(Lc 12,35-36). A qualsiasi ora e in qualsiasi momento. Amen!”