La bontà di padre Sinnott tocchi il cuore dei rapitori: l'auspicio di padre O' Donoghue,
responsabile dei Missionari di San Colombano nelle Filippine
La Chiesa e il governo filippino non pagheranno alcun riscatto per il rilascio di
padre Michael Sinnott, rapito lo scorso 11 ottobre a Pagadian. E’ quanto afferma un
portavoce del presidente Gloria Arroyo dopo che, lo scorso 31 ottobre, i rapitori
hanno rilasciato un video dove il 79enne padre irlandese della Società Missionaria
di San Colombano appare con in mano un giornale del 22 ottobre. I sequestratori hanno
chiesto 2 milioni di dollari per liberare il missionario. Per una testimonianza su
questo ultimo sviluppo della drammatica vicenda, Alessandro Gisotti ha raggiunto
telefonicamente a Pagadian, padre Patrick O’ Donoghue, responsabile della Società
Missionaria di San Colombano nelle Filippine:
R. – It was
a relief for us to know... E’ stato un sollievo per noi sapere, vedere che
stava bene e sentire che la sua voce era relativamente forte. E’ stata una gioia dopo
un silenzio lungo tre settimane. Ma devo dire che per me è stato anche molto triste
vederlo in questa situazione. Voglio però aggiungere: mentre guardavo il video per
la seconda volta e guardavo l’uomo, quello che mi ha colpito profondamente era che
si trovava in una situazione davvero poco dignitosa. Ho veramente sentito che è stato
obbligato a leggere la dichiarazione. Eppure, anche se si trovava in quelle condizioni,
la sua dignità emergeva, non l’aveva persa. Infatti, si può continuare a vedere la
sua dolcezza e la bontà nella sua espressione. Sono rimasto colpito dal fatto che,
in mezzo a tutto questo, la bontà di Dio fosse ancora presente in lui. E io spero,
veramente, che si trovi anche nelle persone che lo hanno rapito. Ho fiducia che Dio
cambierà i loro cuori così che possano avere compassione e lo lascino andare.
D.
– Possiamo sperare in un’evangelizzazione dei rapitori?
R.
– Well, you know, I think... Penso che, forse, questo è il mistero dell’evangelizzazione:
Dio è venuto a noi con grande amore, nella nostra condizione. Ci guarda e ci chiama,
ma noi non lo vediamo! E quando lo facciamo, allora certamente i nostri cuori vengono
cambiati, sono pronti a gioire e sono disponibili a seguirlo. Quindi, io spero che
le persone che lo trattengono, guardino quella persona. Non posso credere che, stando
con lui per un certo tempo, non siano toccati dalla bontà, dalla dolcezza e dall’amore
di quest’uomo.
D. – Vuole fare un appello agli ascoltatori
della Radio Vaticana?
R. – I would also want... Vorrei
soprattutto dire grazie, perché ci sono molte persone in tante parti del mondo che
stanno pregando insieme per la salvezza e il pronto rilascio di padre Sinnott. Vorrei
dire grazie, ma vorrei anche chiedere a tutti di raddoppiare le preghiere.
D.
– Benedetto XVI ha ricordato padre Sinnott durante un Angelus...
R.
– It was a very touching thing for us… E’ stato molto toccante per noi che
il Santo Padre pregasse per padre Michael Sinnott e con lui pregasse la Chiesa intera
per il nostro missionario in prigionia. Vorrei anche esprimere qui da parte della
Società di San Colombano immensa gratitudine a Papa Benedetto XVI per quel bellissimo
gesto.