Comunicazione e Chiesa. L’editoriale di padre Lombardi
Si è tenuta, in questi giorni a Roma, l’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio
delle Comunicazioni Sociali, presieduta dall’arcivescovo Claudio Maria Celli. Sull’importante
evento, culminato nell’udienza del Papa giovedì scorso, ascoltiamo il commento di
padre Federico Lombardi per Octava Dies, il settimanale informativo
del Centro Televisivo Vaticano: "La Chiesa
è comunicazione”; “la comunione è frutto di comunicazione”. Affermazioni forti e dense,
che sono state rilanciate spesso durante la recente assemblea del Pontificio Consiglio
per le Comunicazioni Sociali. Infatti ogni riflessione ed ogni progetto deve partire
non tanto dal fascino di nuovi strumenti di comunicazione, ma dalla stessa natura
e missione della Chiesa, che nasce dall’annuncio della Parola di Dio e cresce come
comunità, chiamata a sua volta ad annunciare. La comunicazione pervade tutta la vita
della Chiesa, l’attività dei suoi membri, siano essi pastori o fedeli. E se si vuole
che il messaggio arrivi alle persone del nostro tempo, in particolare oggi anche ai
giovani – ai “nativi digitali” come ormai si chiamano – la comunicazione della Chiesa
deve incarnarsi con coraggio nei linguaggi nuovi, deve saper tenere conto delle tecniche
nuove e degli atteggiamenti psicologici nuovi. Lo ha detto il Papa nel suo discorso
conclusivo, parlando della sfida di “mantenere inalterato il contenuto” del Vangelo,
ma di “renderlo comprensibile con strumenti e modalità consoni alla mentalità e alle
culture di oggi”. Usare dunque le nuove tecnologie e modalità
mediatiche nel villaggio globale; e farlo con tanta più passione e intelligenza, con
tanto più impegno, quanto più si è convinti di avere una Parola preziosa da comunicare;
una Parola così inesauribile e bella, che potrà ispirare senza fine ogni nuova espressione
creativa e dare dignità ad ogni nuovo linguaggio. E’ importante che oggi, in questa
società della comunicazione, tutti nella Chiesa ne prendiamo coscienza.