India: nel Gujarat lo Stato controllerà le assunzioni anche nelle scuole cattoliche
Le scuole del Gujarat devono ottenere l’autorizzazione del governo prima di assumere
professori e personale non docente. A sancirlo è una lettera circolare del governo
guidato dall'estremista indù Narendra Modi e confermata dalla Corte suprema dello
Stato. In essa si ordina agli istituti che ricevono finanziamenti statali di presentare
all’autorità pubblica i nomi dei candidati a nuovi posti di lavoro prima di assumerli.
Il decreto mira a garantire l’adeguata preparazione del personale docente delle scuole
dello Stato e ad evitare gli esuberi. Ma le minoranze temono che esso offra ampio
spazio di interferenza nella gestione degli istituti. Padre Babu Joseph, portavoce
della Conferenza episcopale indiana (Cbci), esprime ad AsiaNews la perplessità della
Chiesa per questa novità: “Da un lato - dice - la logica che sta dietro la mossa del
governo sembra avere delle buone ragioni dall’altra può dar adito ad un aumento spropositato
di pressioni e controlli da parte da soggetti senza scrupoli che in questo modo possono
intaccare l’autonomia delle istituzioni nel reclutare ed assumere i loro staff”. Il
portavoce della Cbci afferma che “il timore che gli istituti possano avere organico
in eccesso e non qualificato è infondato”. Padre Babu sottolinea anzi che “molte scuole
delle aree rurali rischiano di chiudere per la mancanza di fondi e di personale” e
che “il governo dovrebbe affrontare seriamente questo problema”. Padre Babu Joseph
non nasconde l’inquietudine della Chiesa, già preoccupata per la nuova legge nazionale
sulla educazione varata da New Delhi all’inizio di agosto che stabilisce la presenza
di rappresentanti dello Stato negli organi gestionali di tutti gli istituti. Anche
in questo caso la Chiesa comprende “le buone intenzioni del governo – dice padre Babu
– ma non nasconde che la legge è una seria preoccupazione per le oltre 10mila istituzioni
cattoliche presenti nel Paese”. Il pericolo che in alcuni Stati certe amministrazioni
usino la legge per interferire nella vita degli istituti è reale. In Kerala, nello
Jammu e Kashmir e nello stesso Gujarat casi di ingerenza da parte di politici locali
sono frequenti. (R.P.)