2009-10-28 15:31:24

L’Orissa ricorda padre Digal, una delle prime vittime delle violenze anticristiane in India


E’ passato un anno dalla morte di padre Bernard Digal, una delle prime vittime delle violenze anti cristiane in India. Il sacerdote è deceduto il 28 ottobre del 2008 dopo due mesi di agonia in seguito a gravi ferite riportate durante un attacco di fondamentalisti indù nello Stato dell’Orissa. I suoi assassini non sono ancora stati arrestati e la famiglia non ha ricevuto alcun risarcimento. La Chiesa indiana ricorda oggi padre Bernard Digal con una Messa di suffragio presieduta dall’arcivescovo di Cuttack-Bubaneshwar, mons. Raphael Cheenath. “Nel Kandhamal e negli altri distretti – ha detto il presule all’agenzia AsiaNews – il pericolo è sempre dietro l’angolo per l’indifesa comunità cristiana”. “Un giornale locale – ha aggiunto – ha scritto che secondo gli estremisti le conversioni al cristianesimo sono il mio principale interesse”. Secondo un altro quotidiano, sono militanti maoisti gli autori dell’omicidio del leader induista Swami Laxmananda Saraswati che ha dato inizio alle violenze anti cristiane. Ma è stato anche affermato – ha detto l’arcivescovo di Cuttack-Bubaneshwar – che un’altra formazione sostiene i guerriglieri maoisti. Addirittura - sempre secondo il quotidiano che attacca il vescovo - alla guida di questo gruppo ci sarebbe proprio mons. Raphael Cheenath. “Gli attacchi contro i cristiani - ha affermato il presule - sono ancora una cruda realtà, non certo un problema risolto”. La situazione dei cristiani in India sta lentamente migliorando: molte persone, costrette a diventare indù durante il periodo delle violenze, ritornano nella Chiesa. Adesso raccontano senza timore ai sacerdoti l’angoscia profonda, le grandi sofferenze, il tormento di quando sono stati costretti ad accettare l’induismo. Attualmente, dei 50 mila cristiani del Kandhamal, circa 15 mila sono fuggiti. Altri 15 mila vivono come sfollati. Gli altri sono tornati nelle loro case. (A.L.)







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