La Chiesa ricorda i Santi Simone e Giuda Taddeo. Il Papa: vivere la diversità nell'unità,
aperti al dialogo senza annacquare l'identità
La Chiesa celebra oggi la memoria dei Santi Simone e Giuda Taddeo, Apostoli, le cui
reliquie si trovano nella Basilica Vaticana. Il Papa oggi, durante l’udienza generale,
ha invitato i fedeli a “testimoniare sempre Cristo e il suo vangelo di salvezza” come
hanno fatto questi due discepoli di Gesù che, secondo la tradizione, avrebbero subìto
insieme il martirio in Mesopotamia. Benedetto XVI ha dedicato ai Santi Simone e Giuda
Taddeo l’udienza generale dell’11 ottobre 2006. Ecco una sintesi della sua catechesi
in questo servizio di Sergio Centofanti:
La prima
riflessione del Papa è che Gesù sceglie persone molto diverse tra loro: Simone il
Cananeo è “caratterizzato da un ardente zelo per l’identità giudaica, quindi per Dio,
per il suo popolo e per la Legge divina”: è “agli antipodi di Matteo, che al contrario,
in quanto pubblicano, proveniva da un’attività considerata del tutto impura”. Quindi
Gesù – sottolinea il Papa “chiama i suoi discepoli e collaboratori dagli strati sociali
e religiosi più diversi, senza alcuna preclusione”:
“A
Lui interessano le persone, non le categorie sociali o le etichette! E la cosa bella
è che nel gruppo dei suoi seguaci, tutti, benché diversi, coesistevano insieme, superando
le immaginabili difficoltà: era Gesù stesso, infatti, il motivo di coesione, nel quale
tutti si ritrovavano uniti. Questo costituisce chiaramente una lezione per noi, spesso
inclini a sottolineare le differenze e magari le contrapposizioni, dimenticando che
in Gesù Cristo ci è data la forza per comporre le nostre conflittualità. Teniamo anche
presente che il gruppo dei Dodici è la prefigurazione della Chiesa, nella quale devono
avere spazio tutti i carismi, i popoli, le razze, tutte le qualità umane, che trovano
la loro composizione e la loro unità nella comunione con Gesù”.
L’unità
nella diversità apre al dialogo ma senza annacquare l’identità della nostra fede cristiana.
E’ la riflessione del Papa su Giuda Taddeo che nella sua Lettera, riportata nel Nuovo
Testamento, mette in guardia i cristiani, con un linguaggio polemico, da quanti, affascinati
dalle correnti della vita moderna, diffondono dottrine personali introducendo divisioni
all'interno della Chiesa:
“Certo, la via dell'indulgenza
e del dialogo, che il Concilio Vaticano II ha felicemente intrapreso, va sicuramente
proseguita con ferma costanza. Ma questa via del dialogo, così necessaria, non deve
far dimenticare il dovere di ripensare e di evidenziare sempre con altrettanta forza
le linee maestre e irrinunciabili della nostra identità cristiana. D'altra parte,
occorre avere ben presente che questa nostra identità richiede forza, chiarezza e
coraggio davanti alle contraddizioni del mondo in cui viviamo”.
Infine
il Papa eleva la sua preghiera:
“Tanto Simone
il Cananeo quanto Giuda Taddeo ci aiutino a riscoprire sempre di nuovo e a vivere
instancabilmente la bellezza della fede cristiana, sapendone dare testimonianza forte
e insieme serena”.