2009-10-28 15:16:22

Inaugurato l'Anno accademico dell'Urbaniana: la prolusione dell'arcivescovo di Kinshasa


“Usate questo tempo di studio e di formazione per captare il cuore di Gesù”. Così il cardinale Ivan Diaz, gran cancelliere della Pontificia Università Urbaniana durante la solenne Messa con cui si è aperto l’Anno accademico dell’Ateneo. A seguire una prolusione dell’arcivescovo di Kinshasa, mons. Laurent Monsengwo Pasinya, sul tema “Riconciliazione, giustizia e pace in Africa, sfida missionaria per la Chiesa universale”. C’era per noi Cecilia Seppia:RealAudioMP3

Africani, giapponesi, vietnamiti, indiani, pakistani: sono i giovani studenti della Pontificia Università Urbaniana provenienti da oltre 100 Paesi del mondo, che hanno preso parte oggi alla Messa inaugurale dell’Anno accademico dell’Ateneo. A loro il cardinale Ivan Diaz ha rivolto l’invito a seguire Cristo come gli apostoli, lavorando incessantemente nel Regno di Dio. “Voi, ha ribadito il porporato, siete chiamati ad essere cittadini del Cielo, testimoni autentici di riconciliazione di giustizia e pace”. Agli studenti anche l’esortazione del rettore magnifico, il professor Cataldo Zuccaro, ad essere sempre di più protagonisti della loro vita e del futuro della società intera, ricordando che senza la comunione con Dio nulla è possibile e anche il percorso di studi più complesso senza la luce di Cristo perde il suo valore. L’intervento di mons. Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, ha fatto sentire con forza agli oltre 1500 studenti la voce dell’Africa. A pochi giorni dalla conclusione del secondo Sinodo africano il presule ha voluto sollecitare l’impegno di tutta la Chiesa e delle istituzioni che ad essa fanno capo, alla riconciliazione, alla giustizia e alla pace globale. Sentiamo lo stesso mons. Monsengwo:

 
"Noi adesso viviamo in un mondo di conflitti, un mondo di divisioni, un mondo di separazioni, non soltanto in Africa ma ovunque, e questo suppone che occorre lavorare per la riconciliazione. Bisogna che ci uniamo, che mettiamo Cristo al centro, perchè è Cristo che ci fa 'uno'. Se noi vogliamo che la Chiesa sia famiglia dobbiamo per forza unirci: i membri di una stessa famiglia non si uccidono, non si vogliono male, vogliono assoltuamente il bene di tutti. Bisogna fare uno sforzo per alzarsi e camminare. La Chiesa cattolica è l'esempio perfetto dell'unione e della riconcilizione".

 
Per lavorare alla riconciliazione c’è, infatti, bisogno di un impegno universale che coinvolga ancora di più le giovani generazioni. La Chiesa missionaria, ha ricordato l’arcivescovo di Kinshasa, si forma anche tra i banchi dell’Università. Qui l’annuncio del Vangelo deve essere coniugato con uno sforzo concreto per la realizzazione di questi valori, per l’edificazione di un mondo più giusto e fraterno.







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