2009-10-27 15:29:51

Il cardinale Scola inaugura l'Anno accademico della UPS


Con la prolusione del cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, si è aperto oggi l’anno accademico 2009-2010 dell’Università Pontificia Salesiana di Roma che quest’anno festeggia il 60.mo anniversario della fondazione. Una riflessione incentrata sul tema “Paideia e Università” e nella quale il porporato ha ribadito che un ateneo è tale se “sospinge la mente, il cuore e l’azione” a scoprire “il ragionevole dono della verità”. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3

E’ intorno al concetto di "paideia" – modello educativo in vigore nell’Atene classica – e all’università, che si è articolata la prolusione del cardinale Angelo Scola. Il porporato ha sottolineato come compito dell’ateneo sia “quello di consentire agli studenti di giungere fino alla realizzazione della loro umanità”. Un compito importante che passa attraverso il lavoro dei docenti che offrono e comunicano loro stessi “nel testimoniare la verità”. Un atto d’amore sostanzialmente che spinge lo studente ad un confronto con la realtà stessa “che, attestandosi come dono, – ha detto il patriarca di Venezia – è segno del Mistero che si rivela a tutti gli uomini”. Dunque per assolvere al proprio scopo, l’Università impone di perseguire la "paideia" attraverso la ricerca, l’insegnamento e lo studio rigoroso delle discipline e “questo – ha aggiunto il cardinale Scola – mediante il ricorso ad uno sguardo critico”, “autentica capacità di discernimento di ciò che è vero, uno, buono e bello”.
 
Ricordando i tre cardini educativi di Don Bosco: ragione, religione e amorevolezza, il porporato ha mostrato l’attualità di questa impronta soprattutto se si considera l’Università come comunità di docenti e studenti. “Quando la comunicazione appassionata dei primi trova nei secondi dei soggetti a loro volta impegnati in una inesausta ricerca della verità – ha aggiunto il cardinale Scola – l’Università realizza la sua vocazione autentica”. In proposito San Giovanni Bosco diceva che gli educatori sono in primo luogo “padri degli allievi”. “L’educazione – aggiungeva - è cosa del cuore e che Dio solo ne è padrone, noi non potremo riuscire a cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano la chiave”.
 
Nella sua relazione, il rettore dell’Università Pontificia Salesiana, don Carlo Nanni, ha evidenziato che l’obiettivo dell’ateneo è quello di tener presente come “imperativo categorico” il concetto: “prima di tutto le persone”. “Siamo invitati a volerlo dalla stessa ubicazione dell’Ups e perché siamo a Roma: la Roma civile risplende per la sua ‘humanitas’ e la Roma ecclesiale per la sua ‘caritas’ universalmente riconosciuta”. Un richiamo al rispetto della persona è venuto dall’omelia di mons. Guerino di Tora, vescovo ausiliare di Roma settore nord, ed ex allievo dell’ateneo. Nella Messa celebrata nella chiesa di Santa Maria della Speranza, il presule ha ricordato che “lo Spirito Santo è l’impegno di Dio a non abbandonarci” è “fondamento di speranza”, “consolatore perché non ci lascia soli” anche se il cristiano è “uomo solo, è coerente e contro-corrente”.
 
Solo nell’anno accademico 2008-2009, sono stati oltre 1600 gli studenti che hanno frequentato l’Università Pontificia Salesiana. Provenienti da 90 nazioni diverse, sono in maggioranza italiani: a seguire ci sono allievi indiani, congolesi e polacchi.







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