2009-10-26 15:06:49

India: lebbrosario di Bangalore a rischio chiusura per la costruzione di un centro commerciale


Un centro commerciale al posto di un lebbrosario cattolico. E’ il drammatico epilogo che rischia l’antico istituto di Sumanahalli, in India, gestito dalla comunità cattolica nella periferia nord di Bangalore. Per la struttura è sempre più probabile una chiusura obbligata a causa di un provvedimento del governo di Karnataka, importante Stato dell’India meridionale, dove è al potere il Baratiya Janata Party, partito nazionalista indù, che ha deciso di non rinnovare il contratto di affitto del terreno su cui sorge l’istituto, stipulato con la diocesi di Bangalore nel 1977. Il governo – riferisce la Fides - afferma che la sua politica prevede di non concedere appezzamenti di terreno demaniale in affitto per più di 30 anni, già scaduti due anni fa. Il terreno, inoltre, 30 anni fa, si trovava ben al di fuori della città di Bangalore, mentre oggi è all’interno dell’area metropolitana. Su quel terreno dovrebbe nascere un centro commerciale, molto più redditizio per il bilancio pubblico. Intanto cresce l’allarme in tutta la comunità locale. “Non toglieteci la speranza”, dicono volontari, religiosi e pazienti del Sumanahalli, che in questi giorni hanno esposto sull’ingresso del comprensorio lo slogan “Il villaggio della gente di buon cuore”. Tanti uomini e donne di buona volontà, di diverse religioni, vogliono infatti continuare a vivere in quest’oasi di carità nel cuore di Bangalore. Padre George Kannathanam, direttore del Sumanahalli, si sta battendo con ogni mezzo per evitare la chiusura del centro, ma è molto preoccupato: “Già due anni fa il governo ci aveva chiesto la restituzione di parte del terreno, lasciandoci però la possibilità di continuare a gestire l’istituto. Oggi rivuole l’intero appezzamento, e ciò significherebbe per noi chiudere i battenti”. “Centinaia di persone – prosegue il religioso - al Sumanahalli si sentono a casa . Hanno ritrovato qui la loro dignità e sono state guarite. Pensate a quale agonia andrebbero incontro molti malati nel doversi spostare. E dove andranno a finire i lebbrosi di Sumanhalli?”. L’arcivescovo di Bangalore, mons. Bernardo Moras, ha scritto una lettera ufficiale al governo dello stato chiedendo il rinnovo del contratto di affitto, elogiando la meritoria opera sociale svolta in trent’anni dall’istituto, senza alcun contributo pubblico. La Chiesa locale non esclude di portare il caso all’attenzione del governo federale dell’Unione Indiana. (M.G.)







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