Scontri a Gerusalemme sulla Spianata delle Moschee, almeno 20 feriti
In Medio Oriente dopo un periodo di relativa calma fedeli islamici e reparti della
polizia israeliana sono tornati ad affrontarsi in mattinata nella Spianata delle Moschee
di Gerusalemme, uno dei luoghi più sacri per l’Islam ma anche per gli ebrei. Il servizio:
Gli agenti
hanno utilizzato gas lacrimogeni contro decine di giovani palestinesi che hanno reagito
in modo violento nei confronti di visitatori - stranieri e israeliani - che si apprestavano
ad entrare nel luogo sacro. I disordini, segnati da lanci di pietre e bottiglie incendiarie
contro la polizia, hanno provocato l’arresto di una ventina di persone e altrettanti
feriti. La situazione, al momento, sembra sotto controllo. L’area è stata chiusa al
pubblico, anche se all’interno di una moschea sono barricati un centinaio di fedeli
islamici, che non intendono abbandonare la zona. Si teme però che gli scontri possano
riprendere stasera, quando durante un convegno organizzato da un gruppo ultra-ortodosso
israeliano si affermerà il diritto degli ebrei di avere accesso e di pregare nella
Spianata. L’iniziativa ha allarmato i leader islamici locali i quali hanno chiesto
ai fedeli di “difendere la moschea al-Aqsa” collocata a poca distanza dal Muro del
Pianto. La polizia ha annunciato misure severe contro il movimento islamico in Israele,
dopo la richiesta avanzata da qualche politico di dichiararlo fuori legge. Pesanti
le reazioni dell’Autorità nazionale palestinese, di al Fatha e di Hamas che hanno
accusato la polizia ebraica di aver dissacrato la Spianata. Gli agenti sono stati
invece criticati dalla destra nazionalista israeliana per aver abbandonato l’area
“al volere di fedeli islamici turbolenti”.