Roma: inaugurato il Museo nazionale dell’emigrazione
Racconta la storia dell’emigrazione italiana, dall’unità di Italia, nel 1861, ai giorni
nostri, attraverso testimonianze audio, foto, oggetti, giornali e riviste d’epoca,
distribuiti lungo percorsi tematici dedicati al cinema, la letteratura, la musica
e la fotografia. E’ il Museo Nazionale dell’Emigrazione inaugurato venerdì 23 ottobre
a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.
“Oggi che accogliamo gli immigrati e siamo diventati un Paese di grande immigrazione
– ha detto Napolitano, secondo quanto diffuso dal Sir - non dovremmo mai dimenticare
di essere stati un Paese di emigrazione”. Tra i presenti alla cerimonia anche padre
Lorenzo Prencipe, coordinatore del comitato scientifico per il Museo Nazionale dell’Emigrazione
e presidente del Centro Studi Emigrazione di Roma (Cser), che ha ricordato come “L’attenzione
e l’impegno della Chiesa per i migranti” sia “parte del suo fondamentale compito di
evangelizzazione e promozione umana”. Di fronte al “dramma migratorio di milioni d’italiani,
che in 150 anni hanno dato vita al più grande esodo di un popolo che la storia moderna
abbia mai conosciuto” ha spiegato padre Prencipe, la prima risposta della Chiesa è
stata quella di “garantire un’assistenza religiosa ai migranti, facendo ricorso all’invio
di clero della loro stessa nazionalità (…) Diverse congregazioni religiose, come pallottini,
salesiani, barnabiti si adoperarono, allora, in questo apostolato tra i migranti in
America e in Europa”. Oggi, dinanzi alla crescita esponenziale dell’emigrazione italiana,
aggiunge il presidente del Cser, la Chiesa “percepisce l’importanza di un’azione stabile
e integrale per e con gli emigrati”. Al Museo Nazionale dell’Emigrazione ha collaborato
anche la Fondazione Migrantes, con materiale fotografico e documentale. (C.D.L.)