2009-10-24 15:42:46

Il Messaggio della Chiesa italiana per la Giornata della Vita


La crisi economica che si abbatte sulle famiglie e la tutela della vita, dal concepimento fino al suo termine naturale, su queste due direttrici si articola il messaggio dei vescovi italiani per la 32.ma Giornata Nazionale per la Vita che si terrà il 7 febbraio 2010. Massimiliano Menichetti.RealAudioMP3

“La forza della vita una sfida nella povertà”. Con questa esortazione, tema della prossima Giornata nazionale per la vita, i vescovi italiani presentano le tante difficoltà che la società sta vivendo a causa delle ricadute della crisi economica mondiale, ma anche la forza della vita in se stessa ed il valore costruttivo della solidarietà. Il documento denuncia quei sistemi economici che producono povertà e creano forti disuguaglianze sociali, che “feriscono ed offendono la vita, e mette in luce la necessità di rimuovere quegli ostacoli che impediscono il sostentamento, le cure mediche o l’istruzione. “La povertà, infatti, può abbrutire e l’assenza di un lavoro sicuro può far perdere fiducia in se stessi e nella propria dignità”. I vescovi si dicono vicini alle famiglie, a chi ha perso il lavoro, ai giovani che vedono un orizzonte non facile, ma colgono l’occasione per rimarcare che “il benessere economico non è un fine, bensì un mezzo. Un dissennato consumismo – scrivono – può “sfociare in una vita povera di senso e di ideali elevati, ignorando i bisogni di milioni di uomini e di donne e danneggiando irreparabilmente la terra, di cui siamo custodi e non padroni”. La crisi economica, nella lettura fornita attraverso il prisma del Vangelo, può diventare un’occasione di crescita per riscoprire la bellezza della condivisione. “Ci fa capire - dicono i presuli - che non è la ricchezza economica a costituire la dignità della vita, perché la vita stessa è la prima radicale ricchezza e perciò va strenuamente difesa in ogni suo stadio rifiutando senza cedimenti il delitto dell’aborto”. Centrale è anche la vicinanza a quelle madri che spaventate dallo spettro della recessione economica, possono essere tentate di rinunciare o interrompere la gravidanza, da qui l’esortazione ad impegnarsi concretamente nell’aiuto e vicinanza. Carlo Casini presidente del Movimento per la Vita: 
R. – Noi abbiamo esperienza di quanto le condizioni economiche possano incidere, possano determinare la morte di tanti bambini, perché le mamme perdono il coraggio, le famiglie perdono la capacità di accogliere. Sappiamo anche però una cosa rovesciata - come dicono anche i vescovi - e cioè che quando vi è una visione chiara del valore della vita umana, le difficoltà, anche le più gravi, possono essere superate. E questa è un’esperienza che è abbastanza comune. Quindi, mi sembra che il messaggio colga l’attualità che stiamo attraversando e inviti a due cose: da un lato a potenziare gli aiuti a servizio delle famiglie e delle mamme in difficoltà e, dall’altro, a rendere sempre più chiara la ragione del coraggio che si chiede alle persone, cioè l’esistenza di un essere umano fin dal concepimento.
 
D. – I vescovi sentono la necessità di ribadire: l’aspetto economico non è un fine, ma un mezzo...
 
R. – Noi viviamo in un mondo malato, dominato dal materialismo pratico: ci comportiamo come se Dio non ci fosse. Comportarsi come se Dio non ci fosse significa considerare come valore fondamentale il dato economico, avere soldi. Ci vuole certo - il benessere delle famiglie è un valore essenziale – ma non è il fine ultimo. L’economia deve servire all’uomo. Ecco, perché bisogna riuscire a recuperare il valore di vita, come prima pietra di un edificio totalmente da ricostruire.







All the contents on this site are copyrighted ©.