Stasera la consegna dei premi al Festival del Film di Roma
Il Festival di Roma ha programmato negli ultimi giorni film di grande interesse storico
che hanno coinvolto emotivamente gli spettatori. Per questa sera è attesa la consegna
dei premi ufficiali, alla presenza dell’attrice americana Maryl Streep. Il servizio
di Luca Pellegrini.
Sergio Diritti
e l’eccidio nazista di Monte Sole ha travolto i cuori, Margarethe von Trotta e la
vita claustrale della santa mistica tedesca Hildegarde von Bingen ha acceso gli animi.
Sono due esempi di film di altissimo spessore artistico e morale che il Festival ha
giustamente inserito in concorso. L’uomo che verrà si apre con la visione di una vita
contadina, quella che tanto piace ad Ermanno Olmi, intaccata appena dalla violenza
della guerra all’indomani del tragico armistizio. Sulle colline emiliane lo scoppio
delle bombe è lontano, ma la ferocia dei nazisti vicina. Uno dei più efferati eccidi
compiuti nel settembre del 1944 ed uno degli episodi più strazianti che ha investito
e annientato una comunità di quasi ottocento anime, viene vissuto attraverso le esperienze
di una bambina sordomuta cui sarà affidato il corpicino dell’ “uomo che verrà” e per
il quale ci si augura non debbano mai più aprirsi scenari di tale atrocità. Mentre
per la giovane Hildegarde nel 1106, a soli otto anni, si aprono le porte del convento
di Disibodenberg nell’Assia-Palatinato e si aprono i cieli per una serie di visioni
che ne hanno accompagnato la vita claustrale e intellettuale. Celebrata come la “Profetessa
tedesca” e raccontata come una donna moderna e carismatica, curiosa nelle scienze,
operosa nella carità, capace di affrontare il potere del suo tempo mettendolo in guardia
dal male, Hildegarde morirà a ottantuno anni dopo una vita intensa che la von Trotta
racconta in modo rigoroso e rispettoso, quasi didattico, basandosi esclusivamente
sulle fonti e sull’amore che ha da sempre nutrito per questo personaggio della storia
e della Chiesa.
Infine, per tornare al puro spettacolo,
la giornata di ieri è stata caratterizzata da una continua festa allestita per la
protagonista assoluta di questo giorno di chiusura, nel corso del quale riceverà il
Marc’Aurelio d’oro alla carriera: Meryl Streep. Nell’incontro
avuto con il pubblico, l’attrice americana ha commentato molti dei film che l’hanno
vista protagonista, alcuni con Premio Oscar, e si è soffermata sulla professione dell’attore.
Una vita fatta anche di molte incertezze:
"Oh, I
totally agree! I think it’s true for everyone, … Oh, sono assolutamente
d’accordo! Credo che sia vero per tutti, e invecchiando lo percepisco sempre di più:
il fatto che gli attori comprendano lo 'zen' della vita … che in realtà, non c’è nulla
su cui puoi fare affidamento … Puoi cercare di rendere il tuo nido il più sicuro possibile,
secondo le tue possibilità, puoi cercare di essere una buona persona secondo le tue
possibilità, ma non puoi prevedere cosa ti aspetta. E gli attori vivono quel 'momento',
in cui non sai che cosa ti aspetta: infatti, quando fai bene, in realtà non lo hai
previsto! Se fai bene, ti sorprendi, perfino sul ciak numero sei … o sul ciak numero
trentasei, come nell’ultimo film …" Si tratta di Julie&Julia,
una commedia di Nora Ephron che racconta con piacevole discorsività la vita di Julia
Child, la donna che negli anni Cinquanta ha fatto conoscere all’America l’arte della
cucina francese. Ancora una volta l’attrice ha dimostrato un’incredibile versatilità:
dopo sole due settimane dal termine del drammaticissimo "Il dubbio", nel quale interpretava
con raggelante freddezza una suora accecata da un dubbio terribile, iniziava le riprese
vestendo i panni di una cuoca borghese e 'bon vivant', calzandoli a pennello. E’ vero,
Maryl Streep è la più grande attrice vivente.