2009-10-23 15:20:31

Simposio sul Mississipi: il Patriarca Bartolomeo presiede il rito della benedizione delle acque


Il fiume Mississippi ancora al centro del Simposio di Religione Scienza e Ambiente, in corso a New Orleans. I partecipanti ai lavori hanno preso parte nelle ultime ore alla benedizione delle acque da parte del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, assieme agli altri leader religiosi presenti al convegno. E un gruppo di scienziati e giornalisti ha sorvolato il Delta del grande fiume americano. Da New Orleans, il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

E’ un appuntamento che si ripete, ogni anno con rinnovata suggestione. Come nelle scorse edizioni dei Simposi di Religione Scienza e Ambiente, anche sul Mississippi il Patriarca Bartolomeo I ha benedetto le acque del fiume, secondo un antico rito ortodosso. In un’attesa cerimonia a bordo di un battello in navigazione nel tratto che attraversa New Orleans, il Patriarca ha voluto accanto a sé il cardinale Theodore McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, che già nel 2007 partecipò alla benedizione delle acque al largo della Groenlandia. Presenti anche altri rappresentanti della Chiesa ortodossa e il vescovo anglicano di Londra, Richard Chartres. Quest’anno la giornata ha assunto un significato particolare: ricorreva infatti il 18.mo anniversario dell’elezione di Bartolomeo I a Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, dopo la morte del predecessore Dimitrios. Sono proseguiti, intanto, anche i lavori scientifici del convegno, con una sessione dedicata ai cambiamenti climatici e agli effetti sull’innalzamento del livello dei mari, sull’impatto devastante di tempeste e uragani e sul sistema idrogeologico della Terra. I partecipanti al Simposio, a gruppi, hanno sorvolato, a bordo di un bimotore, il Delta del Mississippi, dove le acque del ‘Grande Fiume’ si uniscono a quelle del Golfo del Messico, 160 km a sud di New Orleans, in un tripudio di vegetazione, natura, colori. Ma hanno pure potuto visitare le zone periferiche di New Orleans, colpite nell’estate del 2005 dall’uragano Katrina: si tratta delle aree più povere, dove il 27% della popolazione e il 40% dei bambini vivono sotto il livello di povertà. La ricostruzione, è vero, è ben avviata ma la lacerazione di una terra che ha pianto oltre 1500 vittime non può essere ricucita. Di una cosa sono certi gli esperti che partecipano al convegno: se la maggior parte dei danni nelle aree costiere del Golfo del Messico fu un disastro naturale, ciò che successe a New Orleans e nel resto della Louisiana no. “Capire e ammettere quanto l’uomo contribuì a tale devastazione - ha detto ai lavori John Barry, scrittore ed esperto ambientale - è la chiave per prevenirne un’altra”.







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