Pillola abortiva. Mons. Crociata: tutelare il diritto all'obiezione di coscienza
“Ripartire dal ruolo educativo delle coscienze ricoperto dai farmacisti, che sono
gli intermediari tra medico e paziente": così mons. Mariano Crociata, segretario generale
della Conferenza episcopale italiana, è intervenuto, stamani a Roma, al Convegno dei
farmacisti cattolici che rivendicano il diritto all’obiezione di coscienza riguardo
alla vendita delle pillole abortive. C’era per noi Annarita Mariani.
L’aborto
non può essere considerato un anticoncezionale. Lo ha detto stamani mons.
Crociata nel Convegno dei farmacisti cattolici. “Vi esorto”, ha aggiunto
rivolgendosi ai farmacisti, “ad essere testimoni del valore inalienabile della vita,
specie nei suoi momenti più fragili”. Da mons. Crociata poi parole di appoggio ad
una regolamentazione dell’obiezione di coscienza anche per i farmacisti:
“Riteniamo
che debba essere salvaguardato e tutelato il diritto all’obiezione di coscienza di
fronte ad un problema così grave, come quello che tocca, nell’esercizio della loro
professione, la vita stessa, cioè il diritto alla vita. In questo senso, ritengo che
anche il diritto all’obiezione di coscienza dei farmacisti vada tutelato e vada difeso”.
Un diritto dovere che – ha poi concluso il segretario generale della
Cei – è un obbligo di coscienza, che non tocca solo i farmacisti cattolici, ma appartiene
alla coscienza di ogni essere umano. Alle parole del segretario generale della Cei
hanno fatto eco le parole del giudice Giacomo Rocchi del Tribunale
di Firenze:
“In base all’art. 9 della legge 194 sull’aborto anche i
farmacisti possono invocare l’obiezione di coscienza rispetto alla vendita della pillola
del giorno dopo. E, quindi, il titolare della farmacia ha il diritto di non acquistare
e non tenere presso la farmacia la pillola del giorno dopo, che ha un effetto abortivo,
cioè soppressivo della vita dell’embrione umano. Impedire ad un embrione di attecchire
nel corpo di una donna, significa sopprimerlo, farlo morire”.
E sulla
regolamentazione della giurisprudenza è intervenuto anche Antonio Baldassarre,
docente di Diritto costituzionale alla Luiss e presidente emerito della Corte Costituzionale:
“Siccome
dal punto di vista dei valori costituzionali il farmacista ha un diritto all’obiezione
di coscienza quando c’è da vendere un prodotto come la pillola abortiva, e non c’è
una legge corrispondente a questi principi costituzionali, sarebbe bene che il Parlamento
ne facesse una, attraverso la quale questo diritto sia riconosciuto, anche perché
è un diritto che deve essere regolato. E l’auspicio di una legge è una parte fondamentale
della tutela di questo diritto del farmacista ad obiettare, quando è tenuto a dare
un medicamento che ha una sola finalità, quella dell’aborto”.
Infine
un passaggio importante delle richieste avanzate dai farmacisti: l’obiezione di coscienza
che si circoscrive solo alla vendita delle pillole abortive e non degli altri medicinali.
Piero Uroda, presidente dell’Unione Italiana Farmacisti Cattolici:
“L’unico
caso riguarda questo prodotto, che è contro la vita. Per principio, noi vogliamo che
venga riconosciuto il nostro diritto all’obiezione di coscienza”.