2009-10-23 14:29:42

Pillola abortiva. Mons. Crociata: tutelare il diritto all'obiezione di coscienza


“Ripartire dal ruolo educativo delle coscienze ricoperto dai farmacisti, che sono gli intermediari tra medico e paziente": così mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, è intervenuto, stamani a Roma, al Convegno dei farmacisti cattolici che rivendicano il diritto all’obiezione di coscienza riguardo alla vendita delle pillole abortive. C’era per noi Annarita Mariani.RealAudioMP3

L’aborto non può essere considerato un anticoncezionale. Lo ha detto stamani mons. Crociata nel Convegno dei farmacisti cattolici. “Vi esorto”, ha aggiunto rivolgendosi ai farmacisti, “ad essere testimoni del valore inalienabile della vita, specie nei suoi momenti più fragili”. Da mons. Crociata poi parole di appoggio ad una regolamentazione dell’obiezione di coscienza anche per i farmacisti:

“Riteniamo che debba essere salvaguardato e tutelato il diritto all’obiezione di coscienza di fronte ad un problema così grave, come quello che tocca, nell’esercizio della loro professione, la vita stessa, cioè il diritto alla vita. In questo senso, ritengo che anche il diritto all’obiezione di coscienza dei farmacisti vada tutelato e vada difeso”.

Un diritto dovere che – ha poi concluso il segretario generale della Cei – è un obbligo di coscienza, che non tocca solo i farmacisti cattolici, ma appartiene alla coscienza di ogni essere umano. Alle parole del segretario generale della Cei hanno fatto eco le parole del giudice Giacomo Rocchi del Tribunale di Firenze:

“In base all’art. 9 della legge 194 sull’aborto anche i farmacisti possono invocare l’obiezione di coscienza rispetto alla vendita della pillola del giorno dopo. E, quindi, il titolare della farmacia ha il diritto di non acquistare e non tenere presso la farmacia la pillola del giorno dopo, che ha un effetto abortivo, cioè soppressivo della vita dell’embrione umano. Impedire ad un embrione di attecchire nel corpo di una donna, significa sopprimerlo, farlo morire”.

E sulla regolamentazione della giurisprudenza è intervenuto anche Antonio Baldassarre, docente di Diritto costituzionale alla Luiss e presidente emerito della Corte Costituzionale:

“Siccome dal punto di vista dei valori costituzionali il farmacista ha un diritto all’obiezione di coscienza quando c’è da vendere un prodotto come la pillola abortiva, e non c’è una legge corrispondente a questi principi costituzionali, sarebbe bene che il Parlamento ne facesse una, attraverso la quale questo diritto sia riconosciuto, anche perché è un diritto che deve essere regolato. E l’auspicio di una legge è una parte fondamentale della tutela di questo diritto del farmacista ad obiettare, quando è tenuto a dare un medicamento che ha una sola finalità, quella dell’aborto”.

Infine un passaggio importante delle richieste avanzate dai farmacisti: l’obiezione di coscienza che si circoscrive solo alla vendita delle pillole abortive e non degli altri medicinali. Piero Uroda, presidente dell’Unione Italiana Farmacisti Cattolici:

“L’unico caso riguarda questo prodotto, che è contro la vita. Per principio, noi vogliamo che venga riconosciuto il nostro diritto all’obiezione di coscienza”.







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