Il cardinale Vallini ha incontrato gli studenti degli atenei cattolici
“Essere protagonisti della propria vita”: è l’augurio che il cardinale vicario Agostino
Vallini ha fatto agli studenti universitari presenti all’incontro che si è svolto
ieri sera a Roma nella Pontificia Università Lateranense e rivolto alle matricole
iscritte agli atenei cattolici della capitale. Al’evento, organizzato dall’Ufficio
della Pastorale universitaria del Vicariato, erano presenti ragazzi provenienti dall’Università
Cattolica del Sacro Cuore, dall’Università Europea di Roma, dal Campus Biomedico e
dalla Libera Università Maria Santissima Assunta (Lumsa). “Quando si arriva all’università
si desidera fare un percorso di scienza. Non si tratta solo di affrontare gli esami
ma è qualche cosa di più. Ma quando comincia questo viaggio, arriva anche il tempo
del dubbio, il momento di domande che restano senza risposta, interrogativi che solo
il Risorto può aiutarci a chiarire”. Così il cardinale vicario Agostino Vallini ha
salutato gli studenti presenti all’incontro rivolto alle matricole iscritte alle università
cattoliche di Roma. Un caloroso incoraggiamento per la nuova avventura universitaria
che questi ragazzi si apprestano a vivere. “Avere dubbi, subire delusioni - ha spiegato
il porporato - è normale durante la vostra vita, perché proprio da quelle sconfitte
troverete le risposte ai vostri interrogativi. Anche i discepoli lungo la strada di
Emmaus erano disorientati dalla morte di Gesù. Cristo stesso allora si avvicinò loro
e spiegò che per entrare nella Gloria era necessario che patisse il supplizio della
Croce. Dalle tenebre alla luce della Risurrezione. Solo allora ai discepoli si aprirono
i cuori e lo riconobbero”. I ragazzi hanno salutato il cardinale esprimendo la loro
riconoscenza per l’incontro e raccontandogli l’importanza delle cappellanie universitarie
all’interno degli atenei, punti di riferimento soprattutto per gli studenti fuori
sede, che in esse possono trovare non solo un aiuto spirituale ma anche una mano concreta
nei piccoli disagi quotidiani di chi comincia un nuovo cammino lontano da casa. (A
cura di Marina Tomarro)