2009-10-23 16:06:56

Crisi della scuola in Cile. I vescovi invitano governo e sindacati a dialogare


“Per quanto legittime siano le richieste dei professori, non è buono per il Paese che si interrompa la via del dialogo e che si facciano pressioni per paralizzare le scuole”. In queste parole si può riassumere la dichiarazione diffusa ieri a Santiago del Cile dal vescovo di Rancagua, mons. Alejandro Goic, presidente della Conferenza episcopale, in riferimento al lungo sciopero di maestri e professori che, in sostanza, ha bloccato le attività didattiche in tutta la nazione sudamericana. Mons. Goic chiede soprattutto dialogo e invita a cercare un accordo per la scuola - bene ultimo che tutti gli attori del conflitto dicono di voler difendere - e ricorda l’importanza di garantire a migliaia di bambini e giovani l’insegnamento scolastico. In particolare, il presule, esprime grande preoccupazione per la rottura del dialogo e per il crescente scontro tra autorità pubbliche e rappresentanti sindacali, esorta tutti ad agire subito, in prossimità della chiusura a dicembre dell’anno scolastico, per trovare “le condizioni per risolvere il conflitto”. Da più parti tra l’altro si esprime preoccupazione perché il conflitto, in qualche modo, potrebbe inserirsi nella cornice della campagna elettorale in corso per le prossime elezioni presidenziali e ciò finirebbe per complicare ulteriormente la sua auspicata soluzione. Il presidente dell’episcopato chiede dunque a tutti di evitare i condizionamenti e le minacce “perché – scrive - sono tutte componenti che ostacolano la strada verso posizioni comuni”. In questo momento, ed è il pressante invito di mons. Goic, occorre che tutti sappiamo “guardare al bene maggiore e cioè offrire nella nostra patria un’educazione migliore”. E’ necessario ricorda il presule che “professori e assistenti siano rimunerati con dignità”, ed è ugualmente necessario “salvaguardare anzitutto il diritto delle famiglie all’educazione dei loro figli”. Perciò, in particolare, l’episcopato chiede ai sindacati di riconsiderare la sospensione delle attività didattiche e ciò “a beneficio dei bambini e dei giovani ai quali loro consacrano il proprio generoso servizio”. Mons. Goic, infine, chiede anche alle autorità pubbliche di far tutto il possibile per ristabilire al più presto possibile le vie del dialogo con i scioperanti. (A cura di Luis Badilla)







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