Mogadiscio: almeno 30 morti in scontri tra integralisti e truppe dell’Ua
È di almeno 30 morti e oltre 70 feriti il bilancio dei violenti scontri a fuoco avvenuti
oggi a Mogadiscio tra i miliziani integralisti e le forze di pace del contingente
dell’Unione Africana. I combattimenti sono scoppiati nella zona dell’aeroporto mentre
il presidente somalo Sharif Sheikh Ahmed stava lasciando il Paese per l'Uganda. Secondo
le autorità locali pesanti bombardamenti avrebbero poi colpito aree densamente popolate
di civili, tra cui tre mercati molto frequentati. Al momento i gruppi radicali Shebab
e Hezb al-Islam controllano gran parte del territorio somalo fra cui diversi quartieri
della capitale Mogadiscio.
Pirateria nei mari: assaltati 3 cargo in 24 ore Un
cargo battente bandiera panamense e i 26 membri dell’equipaggio che erano a bordo
sono stati sequestrati da un gruppo di pirati a largo delle coste della Somalia. Pirati
in azione anche contro due mercantili italiani della Compagnia Messina: la Jolly Rosso,
assaltata sempre da un gruppo di somali nelle acque antistanti Monbasa, in Kenya,
e la Jolly Smeraldo, avvicinata dai pirati mentre si trovava in navigazione dall'Arabia
Saudita agli Emirati Arabi. Entrambi i convogli hanno respinto gli attacchi e nessun
componente dei due equipaggi è rimasto ferito.
Pakistan Prosegue
la catena di violenze e attentati in Pakistan. Questa mattina alcuni uomini armati
hanno aperto il fuoco contro un veicolo militare ad Islamabad uccidendo un ufficiale
dell’esercito e il suo autista. Si tratta del secondo attacco in due giorni nella
capitale pakistana, dopo il duplice attentato suicida all’Università islamica che
martedì aveva causato sette morti. La recrudescenza degli attacchi degli integralisti
coincide con l’offensiva dell’esercito pakistano lanciata lo scorso sabato nella regione
tribale del Waziristan. Secondo fonti militari, dall’inizio delle operazioni sono
morti 113 ribelli e 16 soldati. Oltre 120mila civili hanno lasciato la regione.
Afghanistan L’Afghanistan
rimette in moto la macchina per le elezioni presidenziali, il cui ballottaggio è stato
fissato per il 7 novembre prossimo. Ieri primo contatto tra il presidente uscente
Karzai e lo sfidante, l’ex ministro degli Esteri Abdullah, mentre dalle Nazioni Unite
è giunta la notizia della sostituzione di più della metà degli osservatori incaricati
di monitorare le elezioni. Ad annunciarlo il segretario generale delle Nazioni Unite,
Ban Ki-moon, che ha anche respinto le accuse rivolte al Palazzo di Vetro di aver cercato
di nascondere brogli. Intanto sul terreno non si fermano le violenze: l'Isaf ha reso
noto che ieri un soldato statunitense ha perso la vita in seguito alle ferite riportate
nell'esplosione di un ordigno nell'Afghanistan meridionale.
Nucleare iraniano Cautela
e scetticismo sono stati espressi da Israele e Iran all’indomani dell’intesa di massima
sul dossier nucleare iraniano raggiunta ieri a Vienna al vertice dell’Aiea. Stamane
il capo dell’Agenzia atomica iraniana, Ali Akbar Saleh, ha detto che Teheran non rinuncerà
al proprio “diritto” di arricchire l'uranio oltre il 5%, anche se dovesse mettere
in crisi l'accordo ipotizzato per la lavorazione in un Paese terzo. Le autorità iraniane
hanno inoltre negato le indiscrezioni su un incontro avvenuto a settembre al Cairo
tra le delegazioni della Repubblica Islamica e Israele per discutere di un Medio Oriente
libero da armi nucleari.
Medio Oriente La notte scorsa l’aviazione
israeliana è tornata a colpire alcuni obiettivi nel nord della Striscia di Gaza dopo
il lancio di alcuni razzi sul Neghev da parte palestinese. Lo ha reso noto un portavoce
dell’esercito israeliano precisando che a finire sotto l'attacco è stato “un edificio
in cui venivano costruite armi e due tunnel”.
Corea del Nord Gli
Stati Uniti non avranno mai normali relazioni con la Corea del Nord finché Pyongyang
non adotterà azioni verificabili e irreversibili circa la denuclearizzazione del loro
Paese. Così il segretario di Stato Hillary Clinton in un discorso a Washington dedicato
al problema della non proliferazione nucleare. Nei giorni scorsi, la Corea del Nord
ha segnalato la propria disponibilità a tornare al tavolo dei negoziati a sei (Stati
Uniti, Russia, Cina, Giappone e le due Coree), che aveva abbandonato nell'aprile scorso.
Tibet Tre
attivisti tibetani, coinvolti nelle proteste per le strade di Lhasa nel marzo del
2008, sarebbero stati giustiziati ieri dalle autorità cinesi. Lo scrive il sito vicino
ai movimenti tibetani Phayul, riprendendo il comunicato del gruppo Gu Chu Sum, formato
da ex prigionieri politici tibetani. L’esecuzione non è stata confermata dal governo
tibetano in esilio a Dharamsala, che invece parla dell’arresto di tre tibetani rei
di aver messo su internet immagini e discorsi del Dalai Lama in concomitanza con i
festeggiamenti del primo ottobre scorso per il 60.mo della fondazione della Repubblica
popolare cinese.
Usa –Cina clima Il presidente degli Stati Uniti,
Barak Obama, e il suo omologo cinese, Hu Jintao, durante una conversazione telefonica
hanno ribadito ieri il comune impegno al successo del prossimo vertice sugli effetti
dei cambiamenti climatici che si terrà in dicembre a Copenaghen.
Turchia
–Armenia In Turchia il governo ha presentato al Parlamento due protocolli che
prevedono il ripristino di normali relazioni con l’Armenia. Si tratterebbe di un passaggio
storico che metterebbe fine a quasi un secolo di ostilità tra le due comunità. Per
un’eventuale ratifica dell’accordo tuttavia si prevedono tempi lunghi a causa della
forte opposizione ad esso presente nel Parlamento di Ankara.
Il Tribunale
dell'Aia conferma l'inizio del processo a Karadzic Il Tribunale Penale Internazionale
dell’Aia ha confermato che il processo contro l'ex leader dei serbi di Bosnia Radovan
Karadzic avrà inizio, come stabilito, lunedì prossimo, nonostante l'imputato abbia
fatto sapere ai giudici che non si presenterà in aula perché non ha avuto tempo a
sufficienza per preparare la sua difesa. L’imputato, che deve rispondere di crimini
di guerra e contro l'umanità per il ruolo svolto nella guerra di Bosnia, pur avvalendosi
della consulenza di un team di legali in aula si difenderà da solo. (Panoramica
internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 295
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