2009-10-22 15:30:50

Mogadiscio: almeno 30 morti in scontri tra integralisti e truppe dell’Ua


È di almeno 30 morti e oltre 70 feriti il bilancio dei violenti scontri a fuoco avvenuti oggi a Mogadiscio tra i miliziani integralisti e le forze di pace del contingente dell’Unione Africana. I combattimenti sono scoppiati nella zona dell’aeroporto mentre il presidente somalo Sharif Sheikh Ahmed stava lasciando il Paese per l'Uganda. Secondo le autorità locali pesanti bombardamenti avrebbero poi colpito aree densamente popolate di civili, tra cui tre mercati molto frequentati. Al momento i gruppi radicali Shebab e Hezb al-Islam controllano gran parte del territorio somalo fra cui diversi quartieri della capitale Mogadiscio.

Pirateria nei mari: assaltati 3 cargo in 24 ore
Un cargo battente bandiera panamense e i 26 membri dell’equipaggio che erano a bordo sono stati sequestrati da un gruppo di pirati a largo delle coste della Somalia. Pirati in azione anche contro due mercantili italiani della Compagnia Messina: la Jolly Rosso, assaltata sempre da un gruppo di somali nelle acque antistanti Monbasa, in Kenya, e la Jolly Smeraldo, avvicinata dai pirati mentre si trovava in navigazione dall'Arabia Saudita agli Emirati Arabi. Entrambi i convogli hanno respinto gli attacchi e nessun componente dei due equipaggi è rimasto ferito.

Pakistan
Prosegue la catena di violenze e attentati in Pakistan. Questa mattina alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco contro un veicolo militare ad Islamabad uccidendo un ufficiale dell’esercito e il suo autista. Si tratta del secondo attacco in due giorni nella capitale pakistana, dopo il duplice attentato suicida all’Università islamica che martedì aveva causato sette morti. La recrudescenza degli attacchi degli integralisti coincide con l’offensiva dell’esercito pakistano lanciata lo scorso sabato nella regione tribale del Waziristan. Secondo fonti militari, dall’inizio delle operazioni sono morti 113 ribelli e 16 soldati. Oltre 120mila civili hanno lasciato la regione.

Afghanistan
L’Afghanistan rimette in moto la macchina per le elezioni presidenziali, il cui ballottaggio è stato fissato per il 7 novembre prossimo. Ieri primo contatto tra il presidente uscente Karzai e lo sfidante, l’ex ministro degli Esteri Abdullah, mentre dalle Nazioni Unite è giunta la notizia della sostituzione di più della metà degli osservatori incaricati di monitorare le elezioni. Ad annunciarlo il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ha anche respinto le accuse rivolte al Palazzo di Vetro di aver cercato di nascondere brogli. Intanto sul terreno non si fermano le violenze: l'Isaf ha reso noto che ieri un soldato statunitense ha perso la vita in seguito alle ferite riportate nell'esplosione di un ordigno nell'Afghanistan meridionale.

Nucleare iraniano
Cautela e scetticismo sono stati espressi da Israele e Iran all’indomani dell’intesa di massima sul dossier nucleare iraniano raggiunta ieri a Vienna al vertice dell’Aiea. Stamane il capo dell’Agenzia atomica iraniana, Ali Akbar Saleh, ha detto che Teheran non rinuncerà al proprio “diritto” di arricchire l'uranio oltre il 5%, anche se dovesse mettere in crisi l'accordo ipotizzato per la lavorazione in un Paese terzo. Le autorità iraniane hanno inoltre negato le indiscrezioni su un incontro avvenuto a settembre al Cairo tra le delegazioni della Repubblica Islamica e Israele per discutere di un Medio Oriente libero da armi nucleari.

Medio Oriente
La notte scorsa l’aviazione israeliana è tornata a colpire alcuni obiettivi nel nord della Striscia di Gaza dopo il lancio di alcuni razzi sul Neghev da parte palestinese. Lo ha reso noto un portavoce dell’esercito israeliano precisando che a finire sotto l'attacco è stato “un edificio in cui venivano costruite armi e due tunnel”.

Corea del Nord
Gli Stati Uniti non avranno mai normali relazioni con la Corea del Nord finché Pyongyang non adotterà azioni verificabili e irreversibili circa la denuclearizzazione del loro Paese. Così il segretario di Stato Hillary Clinton in un discorso a Washington dedicato al problema della non proliferazione nucleare. Nei giorni scorsi, la Corea del Nord ha segnalato la propria disponibilità a tornare al tavolo dei negoziati a sei (Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone e le due Coree), che aveva abbandonato nell'aprile scorso.

Tibet
Tre attivisti tibetani, coinvolti nelle proteste per le strade di Lhasa nel marzo del 2008, sarebbero stati giustiziati ieri dalle autorità cinesi. Lo scrive il sito vicino ai movimenti tibetani Phayul, riprendendo il comunicato del gruppo Gu Chu Sum, formato da ex prigionieri politici tibetani. L’esecuzione non è stata confermata dal governo tibetano in esilio a Dharamsala, che invece parla dell’arresto di tre tibetani rei di aver messo su internet immagini e discorsi del Dalai Lama in concomitanza con i festeggiamenti del primo ottobre scorso per il 60.mo della fondazione della Repubblica popolare cinese.

Usa –Cina clima
Il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, e il suo omologo cinese, Hu Jintao, durante una conversazione telefonica hanno ribadito ieri il comune impegno al successo del prossimo vertice sugli effetti dei cambiamenti climatici che si terrà in dicembre a Copenaghen.

Turchia –Armenia
In Turchia il governo ha presentato al Parlamento due protocolli che prevedono il ripristino di normali relazioni con l’Armenia. Si tratterebbe di un passaggio storico che metterebbe fine a quasi un secolo di ostilità tra le due comunità. Per un’eventuale ratifica dell’accordo tuttavia si prevedono tempi lunghi a causa della forte opposizione ad esso presente nel Parlamento di Ankara.

Il Tribunale dell'Aia conferma l'inizio del processo a Karadzic
Il Tribunale Penale Internazionale dell’Aia ha confermato che il processo contro l'ex leader dei serbi di Bosnia Radovan Karadzic avrà inizio, come stabilito, lunedì prossimo, nonostante l'imputato abbia fatto sapere ai giudici che non si presenterà in aula perché non ha avuto tempo a sufficienza per preparare la sua difesa. L’imputato, che deve rispondere di crimini di guerra e contro l'umanità per il ruolo svolto nella guerra di Bosnia, pur avvalendosi della consulenza di un team di legali in aula si difenderà da solo. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 295

 
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