2009-10-22 14:20:59

I Padri sinodali incontrano il ministro degli Esteri Frattini


Una delegazione di Padri sinodali si è recata questa mattina nella sede del Ministero degli Affari Esteri per un incontro con il titolare della Farnesina, Franco Frattini. Un colloquio molto proficuo durante il quale sono emerse unità di intenti soprattutto in tema di lotta allo sfruttamento e aiuto ai Paesi più poveri. Ha seguito per noi i lavori Davide Dionisi:RealAudioMP3

Cooperazione allo sviluppo, persecuzione anticristiane e lotta al traffico, di droga, di armi e di esseri umani. Sono i temi principali affrontati questa mattina nel corso dell’incontro tenutosi al Ministero degli Affari Esteri tra una delegazione dei Padri sinodali e il ministro Franco Frattini. Si è parlato anche di riconciliazione, giustizia e pace e nel corso del confronto con il titolare della Farnesina sono emerse diverse convergenze, tra queste l’attuazione di politiche che mettano al centro l’essere umano evitando che gli effetti negativi della globalizzazione colpiscano soprattutto i più deboli. Il significato dell’incontro nelle parole del cardinale Francis Arinze, presidente delegato del Sinodo per l’Africa:

 
“E’ stata una cosa molto positiva ciò che il governo italiano ha fatto, ciò che progetta di fare, anche incoraggiando gli africani ad essere protagonisti del loro presente e del loro futuro, apprezzando il valore dell’interdipendenza che quando è accettata diventa solidarietà. Noi abbiamo aggiunto che ci sono aree dove il governo potrebbe fare più attenzione agli africani che sono in maggior parte studenti perché durante il loro soggiorno non siano obbligati a rinnovare i documenti ogni due anni. Anche la questione dell’immigrazione: ogni Paese ha diritto di avere le proprie leggi ma c’è tanta sofferenza, chi non muore nel deserto muore nel mar Mediterraneo. Occorre poi promuovere lo sviluppo, così la tentazione di migrare sarà ridotta. Non si può togliere a nessuno il diritto di cercare una sistemazione altrove per avere una vita più degna”.

 
Il ministro Franco Frattini ha risposto agli appelli della Chiesa africana spiegando l’impegno del governo italiano contro le persecuzioni religiose e anticipando alcune proposte in tema di immigrazione e di formazione. Ha quindi detto che è giunto il momento di una presa di posizione forte e netta dell’Europa sul tema della libertà religiosa…
 
R. – Io credo che l’Unione Europea debba intanto affermare con forza la sua volontà politica di agire nei confronti di tutti i governi dove si verificano questi episodi orribili per richiamare la loro attenzione. In secondo luogo dovrebbe monitorare la situazione della libertà religiosa dei cristiani in molte parti del mondo.

 
D. – Durante l’incontro ha anticipato un’agenzia europea per i richiedenti asilo e per i rifugiati…

 
R. - E’ un progetto che prevede un’agenzia per l’esame secondo procedure comuni delle domande di asilo provenienti da richiedenti non europei che arrivano in un qualsiasi Paese europeo: cioè, non ci sarà più quella diversità di criteri che oggi c’è, dove ciascun Paese ha le sue regole di giudizio, riconosce o non riconosce secondo criteri non omogenei, e coloro che saranno riconosciuti avranno il diritto di libera circolazione dell’intero spazio europeo.

 
D. – Ha parlato anche di coinvolgere direttamente le università cattoliche africane…

 
R. – Sollecitiamo ai Paesi e alle università dell’Africa dei progetti per borse di studio per corsi di formazione di giovani laureandi e laureati in modo che da queste università cattoliche cresca una classe dirigente che l’Italia ha un interesse generale a sostenere perché investire sull’Africa è investire sul futuro del mondo.







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