Almeno 51 persone sono morte nelle regioni settentrionali del Camerun, che devono
fronteggiare da alcune settimane l’emergenza sanitaria provocata dal colera. Ad essere
colpite sono soprattutto le province del nord (28 decessi) e dell’estremo-nord (23
morti). Sono inoltre 296 i casi di contagio confermati. Fonti umanitarie internazionali
sottolineano la mancanza di punti di accesso all’acqua potabile, l’insalubrità e le
precarie condizioni d’igiene diffuse nel Camerun settentrionale. Un allarme analogo
– rende noto l’agenzia missionaria Misna - giunge dalla vicina Nigeria dove almeno
149 persone sono decedute da settembre. Le autorità sanitarie locali hanno riferito
che la malattia è stata segnalata per prima a Gwoza alla frontiera col Camerun. Si
è poi rapidamente diffusa in altri sei distretti, tra cui quello di Biu, al confine
con il Ciad, il più colpito, dove sono stati accertati 650 casi. Gli altri Stati colpiti
sono quelli di Jigawa, Taraba e Adamawa. Secondo fonti umanitarie delle Nazioni Unite,
con l’inizio della stagione delle piogge, a novembre, il diffondersi del colera è
quasi inevitabile. E’ inevitabile, in particolare, in zone dove milioni di persone
non hanno accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari. (A.L.)