2009-10-21 08:23:07

A Vienna, stallo nei negoziati sul nucleare iraniano


Tutto fermo a Vienna dove, a partire da ieri, hanno preso il via i negoziati sul nucleare tra Iran, Stati Uniti, Russia e Francia. Stamani Teheran ha ribadito che, anche in presenza di un’intesa, non fermerà il proprio programma atomico. Empasse sulla presenza della Francia al vertice mentre in Iran si complica la situazione politica interna. Il nostro servizio :RealAudioMP3

Sono cento i parlamentari che hanno sporto una denuncia contro il leader dell’opposizione Mussavi. Avrebbe commesso un “crimine contro la nazione” mettendo in discussione i risultati delle presidenziali dello scorso mese di giugno. Un’iniziativa che arriva a complicare quanto accade a Vienna. Non è infatti ripresa la riunione sul nucleare di Teheran fra Iran, Usa, Russia e Francia. Proprio Parigi è stata nel mirino del ministro degli Esteri iraniano Mottaki che ha definito “senza alcuna ragione” la presenza francese che invece è stata confermata. Mottaki ha anche ribadito che non è in discussione il “diritto” dell’Iran di sviluppare la tecnologia nucleare anche in presenza di un accordo con le potenze del 5+1, Paesi con diritto di veto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e la Germania. L’intesa riguarderebbe la fornitura all'Iran di uranio arricchito al 20% che, ha aggiunto Mottaki, “non ha relazione con il programma nucleare”. A pesare sulla riunione, intanto, c’è quanto accaduto domenica in Beluchistan, un attacco costato la vita a 41 persone, tra cui 15 guardie della Rivoluzione. Teheran ha assicurato una risposta schiacciante contro i separatisti del gruppo Jundullah, che ha rivendicato l’azione e che, secondo le autorità iraniane, sarebbero sostenuti dai servizi segreti di Stati Uniti, Gran Bretagna e Pakistan. Proprio fonti di Islamabad hanno affermato oggi che gli autori delle violenze avevano intenzione di mettere in crisi le relazioni tra Iran e Pakistan. Sono tre le persone sospette arrestate stamani, tutte di nazionalità iraniana.
 
Pakistan-violenza
Non si ferma l’ondata di attentati in Pakistan. Stamani due esplosioni all’università di Islamabad hanno provocato la morte di 7 persone e almeno 13 feriti. Gli ordigni sono esplosi in aria a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Le autorità pachistane hanno fermato un sospetto. In mattinata una bomba era stata disinnescata in una scuola femminile a Peshawar, nel nord ovest del Paese. L’attentato arriva mentre è in corso l’offensiva anti-talebana nel sud Waziristan, che ha provocato 80 vittime. Nel mese di ottobre ci sono state decine di attentati in tutto il Pakistan che hanno causato più di 170 morti.

Iraq-violenza
Episodi di violenza anche in Iraq. L’esplosione di un ordigno artiginale, nella provincia di Ninive, ha provocato ieri la morte di un soldato americano e il ferimento di altri due militari. Prosegue intanto la visita del premier iracheno Al Maliki negli Stati Uniti. Oggi è in programma una conferenza incentrata sugli investimenti americani nel Paese del Golfo. Ieri l’incontro con il vice-presidente americano Joe Biden che ha esortato Al Maliki a tenere elezioni trasparenti quando i cittadini saranno chiamati alle urne all'inizio del 2010.

Medio Oriente-Onu
Il rapporto Goldstone sarà discusso entro la fine dell’anno dall’Assemblea delle Nazioni Unite. L’annuncio è arrivato ieri. Il rapporto riguarda l’operazione Piombo Fuso che accusa Israele e i militanti palestinesi di Hamas di “possibili crimini contro l'umanità”, che sarebbero stati commessi durante l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza avvenuta lo scorso inverno.

Turchia-PKK
Mano tesa del governo turco al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) dopo una quasi trentennale guerra tesa a creare uno Stato curdo in territorio turco, che fino ad ora ha provocato 40 mila morti. Stamani sono stati rilasciati 29 dei 34 dei militanti che ieri si erano consegnati alle autorità di Ankara su indicazione del leader storico Ocalan, ancora in carcere. Decisioni che rientrerebbero in un’iniziativa volta a risolvere la questione curda ma di cui non si conoscono i dettagli. La questione, insieme alla recente crisi fra Turchia e Israele e la situazione in Afghanistan, è al centro, secondo fonti giornalistiche, della riunione di oggi ad Ankara del Consiglio di Sicurezza Nazionale (Mgk), l'organo costituzionale che include i vertici politici e militari del Paese.

Indonesia-presidenziali
Giuramento stamani per il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono che, dopo la vittoria delle elezioni di luglio, guiderà il Paese per i prossimi 5 anni nel suo secondo mandato. Nel discorso di insediamento, Yudhoyono ha promesso un maggiore impegno nella lotta alla povertà e alla corruzione e, a livello economico, il mantenimento dei livelli di crescita.

Kirghizistan-politica
Crisi politica in Kirghizistan dopo le dimissioni del premier Ciudinov. Quest’ultimo aveva presentato un ampio ciclo di riforme che riguardavano gli organi del potere statale.

Italia-mafia
Nessuna trattativa tra lo Stato italiano e la mafia. E’ quanto ha assicurato l’ex comandante dei Ros Mario Mori, nel corso del processo a Palermo che lo vede imputato per favoreggiamento a Cosa Nostra. Mori ha ricostruito il clima nel quale maturarono le stragi di Capaci e di via D’Amelio costate la vita ai giudici anti-mafia Falcone e Borsellino.

Italia- Abruzzo- Messina
Paura a L’Aquila dove stamani si è registrata una nuova scossa di terremoto di magnitudo 3.5 che non ha provocato né danni né vittime. Intanto si attendono gli interrogatori per i 12 iscritti nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul crollo della Casa dello Studente, costata la vita ad 8 ragazzi. A Messina inoltre la morte di Katia Panarello, ricoverata da tempo, fa salire a 31 le vittime del nubifragio che ha colpito la zona lo scorso primo ottobre.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli e Gaia Ciampi)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 293
 
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