Un’Enciclica per la dignità dell’uomo e contro la guerra: ricorre oggi il 70.mo
della "Summi Pontificatus" di Pio XII. Il commento dello storico cattolico Malgeri
Il 20 ottobre del 1939, Pio XII firmava la Summi Pontificatus, sua prima Enciclica.
Da pochi mesi, Eugenio Pacelli era stato eletto alla Cattedra di Pietro e, da poche
settimane, con l’invasione nazista della Polonia, era scoppiata la Seconda Guerra
Mondiale. Pio XII dedica una parte importante di questa Enciclica programmatica proprio
al tema della pace e all’antitesi tra Cristianesimo e totalitarismi. Su questo documento,
che a 70 anni dalla pubblicazione mantiene una straordinaria attualità, Alessandro
Gisotti ha intervistato lo storico cattolico Francesco Malgeri, docente
all’Università “La Sapienza” di Roma:
R. – Lo scoppio
della guerra, e di questa guerra, che era una guerra legata ad una visione ideologica,
porta il Papa ad intervenire con questa Enciclica dove, in qualche modo, l’idea della
pace è legata anche al rifiuto dell’idea dei totalitarismi e cioè all’idea – disse
il Papa – “di una concezione che assegna allo Stato un’autorità illimitata”. E quindi,
proprio questa visione del totalitarismo in Europa lo giudica come elemento che favoriva
i conflitti. Il problema era soprattutto quello di richiamarsi ai valori fondamentali
del diritto delle genti, alla necessità di una intesa e di una convivenza pacifica
tra i popoli.
D. – In effetti, nella “Summi Pontificatus”,
il Papa sottolinea questa antitesi tra la civiltà dell’amore – la civiltà cristiana
– e la violenza dell’ideologia dei totalitarismi …
R.
– Il motivo sarà sempre ricorrente anche nei successivi documenti di questo Pontefice:
penso in particolare ai suoi radiomessaggi natalizi, a partire da quello del 1939
fino a quello del ’42, dove viene delineato il disegno di una comunità internazionale
ispirata appunto al rispetto della giustizia, del diritto; penso al radiomessaggio,
poi, del ’44, dove c’è un richiamo preciso al valore della democrazia come sistema
ispirato anche ad una concezione cristiana dei rapporti tra gli uomini e tra i popoli.
D.
– Questa Enciclica, questo documento viene poi ripreso, ribadito, attualizzato nel
Magistero dei Pontefici successivi, da Giovanni XXIII a Benedetto XVI …
R.
– Certamente. La Chiesa, sulla spinta di queste prese di posizione di Pio XII, continuerà
questo impegno legato – appunto – all’idea di una convivenza internazionale ispirata
ad una pacifica collaborazione tra i popoli e al rifiuto, quindi, della guerra.