2009-10-20 14:38:33

Sinodo dei vescovi per l’Africa: presentato l’elenco unico delle proposizioni finali, che verranno poi emendate e messe ai voti. Appello per la pace nella regione dei grandi laghi


Si avvia verso le conclusioni il Sinodo dei Vescovi per l’Africa, in corso in Vaticano sui temi della riconciliazione, la giustizia e la pace. Stamani, nel corso della 17.ma Congregazione generale, è stato presentato l’elenco unico delle Proposizioni finali. Il documento, ancora provvisorio, verrà emendato e messo ai voti nei prossimi giorni. Alla presenza di Benedetto XVI, i Padri Sinodali hanno inoltre lanciato un appello per la pace nella Regione dei Grandi Laghi. Il servizio di Isabella Piro:RealAudioMP3

Un appello sofferto e pressante perché cessino le violenze nella Regione dei Grandi Laghi. È quanto scrive la presidenza del Sinodo in una lettera indirizzata, tra gli altri, ai vescovi del Sudan, Paese che negli ultimi tempi ha visto l’orrore di cristiani crocifissi. Non uccidere è un comandamento scritto nel cuore dell’uomo, si legge nel testo. Il linguaggio delle armi sia sostituito da quello del dialogo.

E la pace e la riconciliazione prevalgono, naturalmente, nell’elenco unico delle proposizioni presentato stamani. Nel documento, ancora provvisorio, si definisce l’attuale Sinodo come “Sinodo della Pentecoste”, si chiede che la cooperazione ispiri la società e si guada alla solidarietà pastorale.

Entrando nello specifico, i Padri Sinodali riflettono sul dialogo ecumenico ed interreligioso, in particolare con l’Islam. Sul modello della Giornata mondiale di preghiera per la pace, tenutasi ad Assisi nel 1986, la bozza di Proposizioni chiede il rispetto della libertà di culto e invita a non etnicizzare o politicizzare la religione. La libertà religiosa è un diritto fondamentale che va protetto e riconosciuto, dicono i Padri Sinodali, si restituiscano le Chiese e le proprietà confiscate, si dica no al fondamentalismo.

Centrale anche il rapporto con le Religioni Tradizionali Africane, che non vengono rifiutate a priori, ma che devono essere studiate in comparazione con la teologia. Nel contempo, il Sinodo raccomanda che la Chiesa sia capace di affrontare l’esoterismo e le pratiche occulte.

Quindi, i Padri Sinodali guardano al progresso concreto dell’Africa: in quest’ambito, si chiede di fermare la “fuga dei cervelli” istituendo centri di eccellenza accademica, si auspica lo sviluppo di un programma di soppressione del debito estero, si sostiene il microcredito.

Poi, la grandi pagina della Dottrina Sociale della Chiesa, che va studiata e diffusa a tutti i livelli. E spazio viene dato alla tutela dell’ambiente, nel momento in cui l’Africa vede una desertificazione senza precedenti, all’auspicio di un trattato internazionale sul traffico di armi e alla difesa dei diritti dei migranti, che non vanno criminalizzati.

L’elenco unico delle Proposizioni parla anche della globalizzazione, auspicando che essa sia etica e solidale e ribadisce che le risorse naturali dell’Africa devono essere gestite a livello locale, senza lo sfruttamento delle multinazionali.

Forte anche l’auspicio che la democrazia si diffonda in tutta l’Africa, che siano garantite elezioni libere, imparziali e trasparenti, che i fedeli laici vivano la loro vocazione anche in politica, mentre ai leader religiosi si chiede di restare “super partes”.

Il documento provvisorio si appella poi alla tutela della famiglia, spesso colpita dalla trivializzazione dell’aborto e dal disprezzo della maternità. In quest’ambito, si pensa ad una Federazione panafricana delle famiglie cattoliche. E di tutela si parla anche per le donne, i bambini, i giovani, i disabili, perché la loro integrazione nella Chiesa e nella società sia sempre più favorita.

Poi, le proposizioni si soffermano sul problema dell’Aids, ribadendo che questa patologia è non solo una questione farmaceutica, ma è un’istanza di sviluppo integrale e di giustizia. L’aiuto pastorale viene richiesto, in particolare, per le coppie sposate contagiate, si ribadisce il no all’infedeltà e alla promiscuità, si condanna chi diffonde il virus HIV come arma di guerra, si chiedono, per i malati africani, gli stessi trattamenti medici forniti al resto del mondo.

Quindi, attenzione viene riservata alla pena di morte, della quale si auspica l’abolizione totale, e ai detenuti, affinché non vengano violati i loro diritti. E pari attenzione viene riservata a seminaristi, per i quali si richiede l’accertamento delle loro intenzioni, e ai sacerdoti, perché siano immagine viva ed autentica di Cristo e vivano l’impegno alla castità e alla preghiera. L’ultima proposizione, invece, si sofferma sulla comunicazione: in particolare, si chiede che la Chiesa sia più presente nei mass media e che i giornalisti siano formati nell’etica.

Infine, i Padri Sinodali ringraziano il SECAM (il Simposio delle Conferenza episcopali dell’Africa e del Madagscar) per i sui 40 anni di attività ed auspicano un rafforzamento del suo operato.







All the contents on this site are copyrighted ©.