2009-10-19 12:04:08

Sono 7000 i ragazzi coinvolti nel progetto “Esmabama” che ha portato speranza di vita in Mozambico


Quattro missioni cattoliche con scuole, convitti, centri sanitari e luoghi di lavoro: un microcosmo di sviluppo che sorge in Mozambico, uno dei Paesi più poveri del mondo. Così si può definire il progetto “Esmabama” lanciato dall’arcidiocesi di Beira, circa 8 anni fa, al termine di una sanguinosa guerra civile. A dirigere il progetto è padre Ottorino Poletto, missionario comboniano, che recentemente in Italia ha presentato un video per raccogliere fondi e così completare la possibilità di autofinanziamento delle missioni stesse. Anche con un piccolo contributo si può fare molto. Il servizio di Debora Donnini.RealAudioMP3



Jeremias, Remigio, Rosita studiano nelle scuole delle missioni, costruite in mezzo alla savana, Mozambico centrale. Sono circa settemila i ragazzi che provengono dai villaggi della zona, un terzo di loro sono orfani di guerra o di Aids. Nelle scuole di Esmabama si formano per diventare agricoltori, allevatori di animali, meccanici. Molti di loro potevano andare a ingrossare le fila degli alcolizzati e drogati delle periferie delle grandi città, e invece oggi lavorano nelle missioni stesse, vanno all’università: un progetto dunque che valorizza il territorio. Importante poi la possibilità anche per le ragazze di studiare. Fondamentale per il progetto Esmabama, la presenza di convitti dove più di duemila 400 ragazzi provenienti dai villaggi della zona ricevono vitto e alloggio e, dunque, possono formarsi. In alcuni casi alternano due settimane di studio ad altre due in cui tornano a casa ed applicano quanto imparato con il materiale necessario. Coinvolte anche le famiglie. Non manca poi il sabato, per chi vuole, il momento della catechesi per la preparazione al battesimo. E nei dispensari di Esmabama ci sono anche trattamenti antiretrovirali per chi ha contratto l’hiv, così come ci sono vaccinazioni e analisi. Un progetto, Esmabama, costruito sulle macerie di una guerra civile che aveva distrutto il tessuto sociale, economico e umano del Mozambico. Il direttore, il missionario comboniano padre Ottorino Poletto.

 

“Abbiamo sentito questa grande responsabilità di evangelizzazione che significa anche promozione umana, quindi si tratta di un progetto integrale perché mette insieme educazione, sanità e sviluppo, oltre naturalmente alla pastorale, ed è un progetto integrato nel senso che è un progetto concordato sia con le autorità locali, tradizionali, e sia con il governo e naturalmente con la Chiesa locale”. 

I problemi però non mancano: dall’attuale crisi economica alla fine dell’importante contributo all’alimentazione dei convitti da parte del Programma alimentare mondiale, Pam. L’obiettivo di Esmabama è di arrivare nel 2012 all’auto sostentamento con altre case, aule, mancanti, computer e altri mezzi per sviluppare lavoro e creare un surplus di prodotti da vendere sui mercati. Per sostenere il progetto si può visitare il sito internet www.amicimozmabico.org.








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