Senegal: appello dei sacerdoti ai politici ad un maggiore impegno per garantire la
pace sociale
Un invito al “dialogo sincero e vero”: lo ha rivolto ai politici l’Unione del clero
senegalese (Ucs) al termine dell’assemblea generale che si è svolta a Saint-Louis,
in Senegal. L’appello dei sacerdoti è un’esortazione al superamento delle tensioni
e alla pace sociale. Il clero ricorda che “il buon governo esige trasparenza nella
gestione del denaro pubblico” e che “il soddisfacimento della domanda sociale deve
essere la sola priorità per chi governa”. Per il presidente dell’Ucs, padre Pierre
Dione, “la lotta contro la povertà e l’ingiustizia sociale costituisce un aspetto
essenziale della missione della Chiesa” così come l’impegno per “lo sviluppo integrale
dell’uomo per la promozione dei valori fondamentali e dei diritti umani”. Padre Dione
ha aggiunto che il diritto all’informazione e il rispetto delle libertà pubbliche
sono condizioni “necessarie alla concordia nazionale e al progresso”. Quanto all’impegno
dei sacerdoti sarà quello di “servire i più poveri e di essere presenti in tutti gli
ambiti di vita dei loro cittadini”. Alla conclusione dei lavori della loro assemblea
generale i sacerdoti hanno anche voluto esprimere la loro solidarietà alle vittime
delle inondazioni ed hanno denunciato “la recrudescenza della violenza in tutte le
sue forme”. Infine l’Ucs ha esortato i cristiani impegnati nella politica a proseguire
il loro impegno nella vita della nazione. (T.C.)