2009-10-18 14:29:37

Messa del cardinale Dias in San Pietro per il IV centenario della morte di San Giovanni Leonardi. Messaggio del Papa: fece brillare la luce di Cristo in tempi difficili


In occasione del IV centenario della morte di San Giovanni Leonardi, fondatore dei Chierici Regolari della Madre di Dio, è stata celebrata stamani nella Basilica Vaticana una Messa, presieduta dal cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Nel corso della celebrazione, il porporato ha letto un messaggio del Papa indirizzato a padre Francesco Petrillo, rettore generale dell'Ordine della Madre di Dio. Ce ne parla Isabella Piro:RealAudioMP3

“San Giovanni Leonardi risplende nel firmamento dei Santi come faro di generosa fedeltà a Cristo”, scrive il Papa, e sottolinea che in una “società convulsa” come quella tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, il Santo “si adoperò perché tra i suoi contemporanei tornasse a brillare la luce di Cristo e si avvertisse il calore dell’amore misericordioso di Dio”.

 
Un concetto ribadito anche dal cardinale Dias che, nella sua omelia, ha ricordato come il Patrono dei Farmacisti “con la sua vita luminosa, ha fatto ritornare Dio presso gli uomini”. Ecco, dunque, il senso della sua missionarietà. Una missionarietà, ha continuato il porporato, “non riducibile a strategia propagandistica, ma come permanente atteggiamento di un amore che spinge e motiva, una creatività che non conosce sosta”:

“Tutta la sua vita ha il sigillo dell’amore incontenibile e instancabile per la gloria di Cristo. La sua missionarietà non è solo geografica, (…) ma doveva essere capace di trasformare in missionario ogni gesto, ogni sforzo, ogni briciola di tempo e di energia per un unico e supremo interesse: Cristo e Cristo Crocifisso”.

 
San Giovanni Leonardi, ha detto il cardinale Dias, voleva una Chiesa tutta missionaria, “senza ingerenze di patronati politici o amministrativi”, ma intimamente protesa verso l’uomo. Ed è da qui che nacque l’idea che porterà alla fondazione del Collegio di Propaganda Fide, ovvero formare uomini all’apostolica. Uomini, ha spiegato il porporato, che sappiano che il loro mondo sarà quello delle frontiere più lontane, sia geograficamente sia socialmente, formati e temprati, che mettano in conto anche il martirio, spogli di tutto e pronti ad intervenire proprio là dove l’abbandono della fede getta nello sconforto.
 Si tratta di qualità missionarie necessarie, anche oggi, ha concluso il porporato, perché la missione è lotta, agonia, passione, è vita piena con tutto lo spessore dell’umanità.







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