2009-10-17 15:54:49

Offensiva dell'esercito pakistano in Waziristan contro i talebani


Cresce il livello dello scontro militare in Pakistan tra il governo di Islamabad e la guerriglia talebana. All'alba, è partita la grande offensiva di terra dell'esercito pakistano contro le roccaforti delle milizie integraliste nel Sud Waziristan, al confine con l'Afghanistan. L’operazione, secondo Islamabad, dovrebbe durare due mesi ed essere simile a quella che ha espulso i talebani dalla Valle dello Swat. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Due divisioni dell’esercito pakistano per un totale di 28 mila soldati stanno muovendo da stamani contro le roccaforti dei talebani nel sud Waziristan, la regione tribale nel nord ovest del Paese ai confini con l'Afghanistan. Obiettivo dell’offensiva è togliere il controllo della regione alla tribù dei Mehsud, il cui leader Hakemullah è a capo del gruppo ritenuto responsabile della maggior parte degli attentati in Pakistan, compresi quelli che nelle ultime due settimane hanno fatto oltre 150 vittime. Il governo ha imposto il coprifuoco in tutta l'area per proteggere l'avanzata dei reggimenti che si avvalgono anche dell’appoggio dell’aviazione. Nelle zone in questione si ritiene che ci siano almeno 15 mila talebani che hanno iniziato a opporre una strenua resistenza fin dalle prime ore dell’operazione. Si contano, infatti, già tre vittime tra i militari di Islamabad. Intanto cresce allarme per la popolazione civile: è stato lasciato aperto un corridoio umanitario per permettere agli abitanti dei villaggi di raggiungere i campi d’accoglienza nelle province vicine. Secondo dati dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, oltre 80 mila persone hanno lasciato la regione. Il governo pakistano appare dunque determinato a conquistare quello che è considerato la più importante roccafore dell’estremismo islamico al di fuori dell’Afghanistan.

Intanto, in Afghanistan, tre soldati americani dell'Isaf (la Forza Nato) sono stati uccisi da bombe artigianali nell'est e nel sud del Paese in due diversi attentati avvenuti ieri. Giovedì scorso, altri quattro soldati Usa erano rimasti uccisi in analoghi episodi nella parte meridionale dell'Afganistan, una delle roccaforti della guerriglia talebana. Intanto, il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, è a Kabul questa fine settimana per invitare al rispetto dei risultati delle elezioni presidenziali afghane, attesi da un momento all'altro. Dopo le voci di un probabile ballottaggio per l'elezione presidenziale afghana, il presidente Hamid Karzai ha avuto colloqui telefonici su tale questione con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, il primo ministro britannico, Gordon Brown, il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton e il presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari. La Commissione per i ricorsi elettorali annuncerà nel giro di un paio di giorni i risultati definitivi delle presidenziali del 20 agosto, dopo un riconteggio dei voti seguito alle accuse di brogli. Secondo indiscrezioni, il nuovo conteggio avrebbe tolto a Karzai la maggioranza assoluta, costringendolo al ballottaggio con l'altro candidato Abdullah Avdullah. Nuova escalation di violenza in Iraq. Quattro agenti della polizia irachena sono morti e altri 10 sono rimasti feriti per un attacco dinamitardo avvenuto nei pressi di Falluja. Nella notte un'autobomba ha distrutto un ponte nella città di Ramadi, causando l'interruzione del traffico sulla superstrada che collega Baghdad al confine con la Giordania. Questi attacchi arrivano a meno di 24 ore dal sanguinoso attentato suicida nella provincia di Nineveh che ha causato oltre 15 vittime.







All the contents on this site are copyrighted ©.