2009-10-17 14:23:49

La vita è bella: a Madrid, famiglie in piazza contro l'aborto


Il popolo della vita invade pacificamente le vie di Madrid per una grande manifestazione contro il disegno di legge dell’esecutivo Zapatero, che liberalizza la pratica dell’aborto. Se la norma venisse approvata dalle Camere, anche le minorenni potrebbero abortire, nelle prime 14 settimane di gravidanza, senza la necessità di un’autorizzazione da parte dei genitori. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

Per i bambini, per le donne, contro l’aborto. Il Movimento per la vita spagnolo è oggi in piazza per dire “no” alla “cultura della morte” e per ribadire che “Ogni vita è importante”. Sono 40 le associazioni civiche impegnate nella manifestazione odierna, che è appoggiata dai vescovi spagnoli. Un evento, ribadiscono i promotori, che è a favore del nascituro ma anche delle donne. Per loro, infatti, il Movimento per la vita chiede politiche adeguate di sostegno che pongano fine al dramma di 112 mila aborti ogni anno. Dal canto suo, il responsabile del Forum della Famiglia iberico, Benigno Blanco, ha dichiarato al quotidiano “Avvenire” che la riforma abortista voluta da Zapatero relegherà le donne in una situazione ancora più spinosa, senza aiuti e senza alternative. In particolare, Blanco pensa alle ragazze di 16-17 anni, “che vengono addirittura lasciate senza l’aiuto” del padre e della madre. Il disegno di legge, peraltro, si inserisce in un clima culturale che sempre più mette in discussione il valore non negoziabile della vita. Una preoccupazione, questa, che si percepisce anche nelle scuole, come sottolinea don Francisco Ruiz Millàn, ispettore dei salesiani per la zona di Siviglia, intervistato da Fabio Colagrande:
 
R. – Ci si preoccupa tanto, perché come voi sapete noi salesiani lavoriamo anche nell’educazione dei giovani e il nostro governo sta influendo sul tipo di cultura insegnata ai nostri ragazzi. Perciò c’è il grave problema che i ragazzi pian piano facciano propria una cultura di morte. Una ragazza può abortire senza sentire i genitori; non c'è il rispetto della vita del nascituro che è in lei. E questa cultura può arrivare anche alla scuola, perché vi può essere imposta.

 
D. – Cosa si aspetta per la manifestazione? Cosa vi aspettate voi salesiani?

 
R. – Prima di tutto, ci aspettiamo una grande voglia in tutta la Spagna di partecipare, perché pensiamo che anche nella società spagnola siano in tantissimi ad essere contrari all'aborto. Allora, dobbiamo dire pubblicamente che non siamo pochi: siamo tanti ad essere contro questa legge. Secondo, ci aspettiamo che anche il governo dica qualcosa, perché deve rispondere a questa manifestazione. Cosa dirà? Dirà: "Va bene, in tanti sono contro di noi, però noi andiamo avanti"? Noi ci aspettiamo veramente che il governo cambi. Ma dobbiamo lottare.







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