2009-10-16 12:38:32

Mons. Migliore all’Onu: non utilizzare mai le leggi come strumento di oppressione e rafforzare l'impegno per proteggere i diritti dei bambini


Lo Stato di diritto deve servire quale fondamento per una società più giusta: è quanto sottolineato, ieri, dall’arcivescovo Celestino Migliore alla sesta commissione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Sempre ieri, l’osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio Onu di New York è intervenuto sulla promozione e protezione dei diritti dell’infanzia. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

Non bisogna mai dimenticare che dietro una legge giusta c’è sempre un valore, altrimenti anche il diritto può diventare uno strumento di oppressione: è il richiamo di mons. Celestino Migliore, che nel suo discorso al Palazzo di Vetro ha anche ribadito la necessità di una riforma dell’Onu. Il presule ha sottolineato che per promuovere pace e sicurezza, lo Stato di diritto deve sempre essere legato a principi di giustizia. Troppo spesso, infatti, ha rilevato, le leggi vengono usate come fonti di oppressione e violenza. L’osservatore vaticano ha quindi affermato che, di fronte alla crisi economica globale, lo Stato di diritto a livello internazionale diventa uno strumento vitale per raggiungere gli obiettivi indicati dalla Carta delle Nazioni Unite. D’altro canto, ha aggiunto, in una società globalizzata, la legge internazionale deve promuovere i diritti degli individui e delle società al di là dei confini nazionali. Ma, ha precisato, è opportuno intervenire solo quando una situazione “ha conseguenze globali o lo Stato e la comunità locale falliscono nel mantenere la responsabilità di proteggere”.

 
Il presule ha rivolto il pensiero al settore dell’economia. Come la recente crisi finanziaria ha dimostrato, è stata la sua riflessione, le singole nazioni non sono più in grado di regolare le proprie economie. Per questo, mons. Migliore ha espresso il sostegno della Santa Sede agli sforzi del segretario generale dell’Onu in favore di un’agenda che evidenzi il legame tra povertà, esclusione legale e ingiustizia. Ancora, ha esortato a lavorare assieme per dare regole giuste agli scambi commerciali in vista di un pieno rispetto della dignità dei lavoratori. Ed ha ribadito che non ci si può concentrare solamente sugli aspetti tecnici ed amministrativi della implementazione dello Stato di diritto. A tal riguardo, ha concluso, una riforma delle Nazioni Unite sarebbe quanto mai utile per promuovere lo Stato di diritto a livello internazionale. La legge internazionale, infatti, continua ad avere una particolare importanza negli ambiti della pace e della sicurezza, dello sviluppo economico e dell’ambiente.

 
L’osservatore vaticano è intervenuto ieri all’Onu anche sulla protezione dei diritti dei bambini. Mons. Migliore ha esortato i governi che hanno adottato la Convenzione sui diritti dell’infanzia ad applicarla in modo corretto ed efficace. E ciò, ha denunciato, soprattutto perché nell’ultimo decennio più di due milioni di bambini sono stati uccisi durante dei conflitti e sei sono diventati disabili, mentre oltre 300 mila sono stati reclutati come bambini-soldato. Sono troppi i bambini, ha detto mons. Migliore, che vittime della fame e della violenza, dell’Aids e dell’analfabetismo, vedono negato il proprio diritto alla vita. Il presule non ha mancato di rimarcare il compito delle famiglie nella protezione dei diritti dei bambini. Ed ha invitato i governi a promuovere il ruolo dei genitori. La Santa Sede, ha concluso mons. Migliore, ancora una volta riafferma la sua preoccupazione per il benessere di tutti i bambini e delle loro famiglie e continua a chiedere agli Stati di fare lo stesso, ribadendo che i bambini meritano di crescere in un ambiente che ne protegga la dignità.







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