2009-10-16 12:34:11

Messaggio agli indù per il Diwali: il rispetto della libertà di coscienza e di religione, base dell'autentico sviluppo


“Una pace duratura” si realizza solo in “un’atmosfera di libertà”: è quanto afferma il tradizionale messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso per la festa del Diwali (o Deepavali) che i fedeli indù celebreranno domani. Si tratta di una delle più antiche feste del mondo induista, che simboleggia la vittoria della luce sulle tenebre, del bene sul male, della vita sulla morte. Nel messaggio il cardinale Tauran, presidente del dicastero vaticano, si rivolge ai “cari amici indù” sottolineando “la necessità di lavorare insieme per lo sviluppo umano integrale”. Uno sviluppo – afferma – che suppone “il rispetto per gli altri” e “il riconoscimento della loro libertà: libertà di coscienza, di pensiero e di religione” e che si basa sulla “protezione della vita umana ed il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona”. “Quando le persone si sentono rispettate nelle loro scelte di fondo come esseri religiosi - rileva il porporato - solo allora esse sono in grado di incontrare gli altri e di cooperare per il progresso dell’umanità” creando “un ordine sociale più pacifico che contribuisce allo sviluppo”. Il messaggio – è da notare - giunge in coincidenza col primo Congresso missionario indiano, in corso a Mumbai, dove si è parlato anche delle violenze anticristiane da parte di estremisti indù scoppiate nell’agosto 2008 e che hanno causato oltre cento morti. Ecco il testo integrale del Messaggio:

Cari amici indù,
 
1. È per me una gioia presentarvi ancora una volta, a nome del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, l’augurio di un felice Deepavali! Le feste religiose ci offrono l’opportunità di ravvivare il nostro rapporto con Dio e tra noi. Mentre eleviamo le nostre menti ed i nostri cuori verso Dio, la Luce Suprema, questa festa delle luci possa rafforzare l’amicizia fra di noie donare a tutti la benedizione della gioia e della pace.
 
2. Facendo onore alla tradizione di questo Pontificio Consiglio di condividere una riflessione su un argomento di comune interesse, vorrei proporre quest’anno alla nostra considerazione la necessità di lavorare insieme per lo sviluppo umano integrale.
 
3. Lo sviluppo umano integrale comporta un progresso nella direzione del vero bene di ciascun
individuo, comunità e società, in ogni dimensione della vita umana: sociale, economica, politica,
intellettuale, emozionale, spirituale e religiosa. Il Papa Paolo VI l’ha descritto come: “lo sviluppo
di tutto l’uomo e di tutti gli uomini” (Populorum Progressio, 1967, n. 42) “da condizioni meno umane a condizioni più umane” (ibid., n. 20). Ed il Papa Benedetto XVI ha scritto recentemente
che: “lo sviluppo umano integrale suppone la libertà responsabile della persona e dei popoli”
(Caritas in veritate, n. 17).
 
4. Tale autentico sviluppo umano si può raggiungere solo attraverso l’assunzione di una
responsabilità condivisa gli uni per gli altri ed impegnandosi seriamente in azioni di collaborazione. Ciò scaturisce dalla nostra stessa natura di esseri umani e dalla nostra appartenenza all’unica famiglia umana.
 
5. Nel processo dello sviluppo integrale, la protezione della vita umana ed il rispetto della
dignità e dei diritti fondamentali della persona, sono responsabilità di ciascuno, sia
individualmente che collettivamente.
 
6. Il rispetto per gli altri implica, dunque, il riconoscimento della loro libertà: libertà di
coscienza, di pensiero e di religione. Quando le persone si sentono rispettate nelle loro scelte di
fondo come esseri religiosi, solo allora esse sono in grado di incontrare gli altri e di cooperare
per il progresso dell’umanità. Ciò forma un ordine sociale più pacifico che contribuisce allo
sviluppo.
 
7. Lo sviluppo umano integrale richiede anche la volontà politica di lavorare per garantire una
maggiore protezione dei diritti umani ed una coesistenza pacifica. Sviluppo, libertà e pace sono
indissolubilmente legati e si completano reciprocamente. Una pace duratura e relazioni
armoniose emergono in un’atmosfera di libertà; allo stesso modo, lo sviluppo umano integrale
si realizza in un ambiente pacifico.Tutti insieme, come persone di buona volontà, uniamoci per dissipare ogni tenebra che nasconde una vera visione di coesistenza, l’armonia religiosa e lo sviluppo integrale per ogni singola persona.
 
Possa essere il Deepavali un’occasione per celebrare la nostra amicizia e proclamare
fermamente la vittoria del bene sul male, della luce sulle tenebre e per lavorare insieme al fine
di conseguire un’era di vera libertà ‘per tutti’ e di un integrale sviluppo umano ‘di tutti’.
Ancora una volta, vi porgo i migliori auguri per uno splendido e gioioso Deepavali.
  
Cari amici indù,

1. È per me una gioia presentarvi ancora una volta, a nome del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, l’augurio di un felice Deepavali! Le feste religiose ci offrono l’opportunità di ravvivare il nostro rapporto con Dio e tra noi. Mentre eleviamo le nostre menti ed i nostri cuori verso Dio, la Luce Suprema, questa festa delle luci possa rafforzare l’amicizia fra di noie donare a tutti la benedizione della gioia e della pace.

2. Facendo onore alla tradizione di questo Pontificio Consiglio di condividere una riflessione su un argomento di comune interesse, vorrei proporre quest’anno alla nostra considerazione la necessità di lavorare insieme per lo sviluppo umano integrale.

3. Lo sviluppo umano integrale comporta un progresso nella direzione del vero bene di ciascun
individuo, comunità e società, in ogni dimensione della vita umana: sociale, economica, politica,
intellettuale, emozionale, spirituale e religiosa. Il Papa Paolo VI l’ha descritto come: “lo sviluppo
di tutto l’uomo e di tutti gli uomini” (Populorum Progressio, 1967, n. 42) “da condizioni meno umane a condizioni più umane” (ibid., n. 20). Ed il Papa Benedetto XVI ha scritto recentemente
che: “lo sviluppo umano integrale suppone la libertà responsabile della persona e dei popoli”
(Caritas in veritate, n. 17).

4. Tale autentico sviluppo umano si può raggiungere solo attraverso l’assunzione di una
responsabilità condivisa gli uni per gli altri ed impegnandosi seriamente in azioni di collaborazione. Ciò scaturisce dalla nostra stessa natura di esseri umani e dalla nostra appartenenza all’unica famiglia umana.

5. Nel processo dello sviluppo integrale, la protezione della vita umana ed il rispetto della
dignità e dei diritti fondamentali della persona, sono responsabilità di ciascuno, sia
individualmente che collettivamente.

6. Il rispetto per gli altri implica, dunque, il riconoscimento della loro libertà: libertà di
coscienza, di pensiero e di religione. Quando le persone si sentono rispettate nelle loro scelte di
fondo come esseri religiosi, solo allora esse sono in grado di incontrare gli altri e di cooperare
per il progresso dell’umanità. Ciò forma un ordine sociale più pacifico che contribuisce allo
sviluppo.

7. Lo sviluppo umano integrale richiede anche la volontà politica di lavorare per garantire una
maggiore protezione dei diritti umani ed una coesistenza pacifica. Sviluppo, libertà e pace sono
indissolubilmente legati e si completano reciprocamente. Una pace duratura e relazioni
armoniose emergono in un’atmosfera di libertà; allo stesso modo, lo sviluppo umano integrale
si realizza in un ambiente pacifico.Tutti insieme, come persone di buona volontà, uniamoci per dissipare ogni tenebra che nasconde una vera visione di coesistenza, l’armonia religiosa e lo sviluppo integrale per ogni singola persona.

Possa essere il Deepavali un’occasione per celebrare la nostra amicizia e proclamare
fermamente la vittoria del bene sul male, della luce sulle tenebre e per lavorare insieme al fine
di conseguire un’era di vera libertà ‘per tutti’ e di un integrale sviluppo umano ‘di tutti’.
Ancora una volta, vi porgo i migliori auguri per uno splendido e gioioso Deepavali.







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