2009-10-16 15:54:04

Il Programma “Dream” della Comunità di Sant’Egidio alla Conferenza sull’Aids pediatrico


Si chiude oggi a Roma la Conferenza sull’Aids pediatrico, promossa dalla Caritas Internationalis e dell’ambasciata Usa presso la Santa Sede. Stamani, alla Pontificia Università della Santa Croce si è parlato, in particolare, della prevenzione della trasmissione dell’Hiv da madre a figlio. Uno dei temi, questo, su cui si sofferma il prof. Leonardo Palombi, direttore scientifico del Programma “Dream” della Comunità Sant’Egidio, intervistato da Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

R. – Dream ha dimostrato che si può evitare la creazione di un doppio standard, che prima del 2002 voleva dire il “trattamento” solo per i pazienti europei e per i pazienti africani, che rappresentavano la grande maggioranza di malati, solo la “prevenzione”. Dream porta un messaggio di speranza, nel senso che i dati dimostrano come sia possibile non solo troncare a livelli veramente minimi - lo 0,7 per cento - la trasmissione madre-bambino ma che la terapia con antiretrovirali permette anche l’allattamento in modo sicuro. Inoltre, vorrei dire, anche un messaggio di sviluppo nel senso che in realtà si va dimostrando il fatto che l’epidemia da Aids oltre a essere una grande sventura globale ha rappresentato una chance nel momento in cui la solidarietà di enti, agenzie, associazioni, donatori privati si è fatta concreta. Oggi noi possiamo vedere come intorno a un programma come Dream che cura 80 mila persone si va creando una generazione di malati consapevoli dei propri diritti - sono diventati un movimento, il movimento “I Dream” - fatto di queste donne, di questi uomini che si sono avvicinati ai centri del programma quando erano emarginati, quando erano veramente disperati e hanno ritrovato forze, peso, energie; sono tornati a lavorare e oggi sentono come un debito nei confronti della società.

 
D. – Quindi c’è anche una dimensione culturale di questo progetto…

 
R. – Assolutamente! Dream forma del personale sul posto. I centri e i laboratori Dream sono l’occasione per tirocini pratici che integrano i due corsi panafricani che ogni anno organizziamo proprio per rimediare a quella drammatica carenza di personale specializzato che purtroppo ancora oggi caratterizza l’Africa. Sono oltre 3.500 i professionisti formati al laboratorio, alla cura, alla gestione dei centri e sono molte migliaia i cosiddetti “attivisti”, cioè le persone del movimento “I Dream” che fanno educazione alla pari, che accolgono i nuovi malati e che curano i bambini malati nelle loro case con questa attività domiciliare molto importante.







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